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Dazi, l’ottimismo fa volare il dollaro. Brexit, ultima chiamata

Domani giornata cruciale per i negoziati tra Usa e Cina e il dollaro torna ai massimi da Natale – A Londra la Camera dei Comuni vota sull’ultima proposta della May per Brexit – Spagna in crisi – A Piazza Affari corrono Btp e risparmio gestito – Exploit del Sole 24 Ore che guadagna il 20% e recupera parte dei ribassi

Dazi, l’ottimismo fa volare il dollaro. Brexit, ultima chiamata

I Grandi spingono al rialzo i listini, grazie all’impegno dei presidenti. Dalla Cina arriva, via uno scoop del South China Morning Post di Hong Kong che il presidente Xi potrebbe incontrare la delegazione USA al termine dei colloqui venerdì, a conferma che i negoziati vanno avanti. Stanotte Bloomberg ha invece scritto che la Casa Bianca sta valutando la possibilità di posticipare di trenta giorni l’introduzione dei dazi sulle merci cinesi in ingresso negli Stati Uniti: la scadenza attuale è l’inizio di marzo.

L’ottimismo si trasmette alle valute. Il dollaro si rafforza su yen per il quarto giorno consecutivo a 111,03. Siamo tornati sui massimi da Natale. La valuta degli Stati Uniti si rivaluta anche nei confronti delle principali controparti asiatiche, sulla rupia indonesiana e sullo won sudcoreano. Al contrario rallenta l’euro che ieri ha chiuso in calo dello 0,6%, penalizzato dai dati sulla produzione industriale della zona euro e dalla crisi politica in Spagna. Nel giorno del voto alla Camera dei Comuni sull’ultima proposta di Theresa May riguardante il divorzio dall’Unione Europea, la sterlina è in lieve recupero su dollaro a 1,287.

Ma i mercati sono già concentrati sulla prossima audizione del presidente della Fed Jerome Powell al Congresso che darà indicazioni più precise sulle prossime mosse della banca centrale: i dati sull’inflazione non suggeriscono il rischio di una stretta: i listini possono celebrare San Valentino con serenità.

SEGNANO IL PASSO LE BORSE ASIATICHE. BENE I COMMERCI CINESI

Lieve correzione al ribasso delle Borse cinesi: Hong Kong -0,3%, Shanghai Composite -0,2%.

Nella notte sono stati diffusi i dati sulla bilancia commerciale cinese, condizionati peraltro dalla recente vacanza del Capodanno lunare. Le esportazioni, espresse in dollari, in gennaio sono salite del 9,1%, contro una previsione di -3,3%. Le importazioni sono scese dell’1,5%, (stima degli economisti -10%).

Il Nikkei di Tokyo è poco mosso dopo la pubblicazione del dato sul Pil del Giappone, nel quarto trimestre l’espansione è stata dello 0,3% su base trimestrale. Nel periodo giugno settembre c’era stata una contrazione dello 0,7%.

Sale ancora il petrolio: Brent a 64 dollari, sotto la spinta della decisione saudita di tagliare la produzione.

WALL STREET FESTEGGIA IL RITORNO DI LEVI’S DOPO 30 ANNI

Il comparto energia è stato il più brillante nelle Borse Usa, in rialzo per il quarto giorno consecutivo: Dow Jones+0,46%, S&P 500 +0,30%. Meno mosso il Nasdaq +0,08%.

In forte rialzo nel dopo Borsa Cisco, dopo i risultati. Ma la vera novità è l’annuncio del rientro in Borsa di Levi Strauss & Co., uscita da Wall Street più di 30 anni fa. Perdono colpi American Eagle e Abercrombie & Fitch.

In grande spolvero anche i listini europei, nonostante dalla produzione industriale dell’Eurozona arrivino conferme della frenata in atto ormai da diversi mesi (-0,9% a dicembre contro una previsione di -0,4%). Nemmeno la decisione, legittima ma sorprendente, del Banco de Santander di non procedere al rimborso di un Coco bond, ha fermato la corsa del mercato obbligazionario, sostenuto dalla prospettiva di tassi ancor più deboli. E così il Toro avanza, incurante delle sfide politiche vecchie (Brexit, Italia) e nuove (elezioni alle porte in Spagna).

PIAZZA AFFARI ANCORA AL TOP, TENSIONE A MADRID

La Borsa di Milano +0,93% ha chiuso la seduta sui nuovi massimi dell’anno a 20.047 punti. Da inizio anno il guadagno è del 10%, il miglior risultato dell’Eurozona (Eurostoxx +7%).

Positivi anche gli altri indici Francoforte sale dello 0,38%; Parigi +0,35%. Solo Madrid resta piatta dopo la bocciatura della legge di bilancio 2019 proposta dal governo socialista di Pedro Sanchez, che apre la strada alle elezioni anticipate.

La crisi spagnola indebolisce l’Euro che perde lo 0,3% su dollaro a 1,128.

BREXIT, ULTIMA CHIAMATA. LA SVEZIA ALZA I TASSI

Londra +0,82%. Debole la sterlina a 1,288, alla vigilia del voto del Parlamento sulle ultime proposte di Theresa May sulla Brexit. La premier ha chiesto alla Camera dei Comuni più tempo per arrivare a un nuovo accordo con l’Ue. Per il leader laburista Corbyn «il governo continua a guadagnare tempo e si presenta con nuove scuse e rinvii» per arrivare al punto in cui i parlamentari saranno «ricattati» e costretti a votare l’accordo dell’esecutivo.

Fuori dall’Eurozona si apprezza invece la corona svedese, dopo che la banca centrale ha confermato la volontà di procedere con un altro rialzo dei tassi nella seconda parte dell’anno.

LO SPREAD SCENDE A 266 DOPO L’ASTA RECORD

Scendono spread e rendimenti dei Btp in un’altra giornata positiva per il secondario italiano galvanizzato dai risultato dei collocamenti di medio termine.

Nell’asta, limitata ai soli Btp a 3 e 7 anni alla luce dei recenti lanci via sindacato sulle scadenze a 15 e 30 anni, il Tesoro ha assegnato tutti i 4,5 miliardi offerti con tassi in calo ai minimi da maggio scorso. Molto forte la domanda per il Btp tre anni, dove il bid to cover si è spinto a 1,77, sui massimi da luglio.

Lo spread Italia-Germania sul tratto decennale è scivolato sotto quota 270 punti base attestandosi nel finale a 266, il livello più basso da una settimana (rispetto a 274 in apertura).

Il tasso del decennale di riferimento è sceso sotto 2,80%, fermandosi a 2,78% da 2,87% dell’avvio di seduta.
La tendenza non riguarda solo l’Italia. Ieri la Germania ha collocato 1,18 miliardi nella riapertura del Bund a 30 anni con tasso in calo a 0,72% e il Portogallo che ha assegnato 705 milioni nel bond a 10 anni e 295 milioni nel 15 anni, in ambo i casi con tassi in calo.

JUVE, IN GOAL ANCHE IL RONALDO BOND

La Juventus +0,45% in Piazza Affari ha approfittato di questa cornice positiva per piazzare il “Ronaldo bond”, ovvero un prestito obbligazionario non convertibile a cinque per un ammontare di 175 milioni euro riservato a investitori qualificati. Buona la risposta del mercato: gli ordini hanno superato i 250 milioni di euro. Il bond, che stacca una cedola di 3,375%, offre un premio di 173 punti base sul bond ottobre 2024 della controllante Exor, che ha rating BBB+ da parte di S&P.

FINECO E AZIMUT TIRANO LA CORSA, BENE UNICREDIT

Risparmio gestito e banche sono state le grandi protagonisti della seduta di Piazza Affari. In testa alla corsa Fineco Bank, la migliore del listino principale con un rialzo del 4,94%, davanti ad Azimut +4,17% che ha annunciato una raccolta a gennaio positiva per 554 milioni di euro e a Banca Generali (+4,1%).

Tonico anche l’indice italiano dei bancari, che sale dell’1,17%, distanziando quello europeo fermo a +0,3%. Bene i Big: Intesa + 0,35%, vola Unicredit +2,16%.

In calo dello 0,73% Bper. Nel pomeriggio Moody’s ha migliorato l’outlook della banca a ‘positivo’ da ‘negativo’ dopo l’annuncio dell’acquisizione di Unipol banca da Unipol +0,66%. Per quest’ultima l’agenzia americana ha messo sotto osservazione i rating assegnati per un possibile upgrade. Ubi -1,03%.

CORRE ANCHE MPS, RIMBALZA PRYSMIAN

Fuori dal listino principale corre Mps: +3,58% dopo l’intervista del Ceo Marco Morelli, che ha parlato di possibili aggregazioni per l’istituto. come elemento decisivo per lo sviluppo della banca nel medio periodo. Prese di beneficio per Banca Ifis: -4,83% dopo il rally dei giorni precedenti (+30% in due sedute).

Bene anche il resto delle blue chips, con l’eccezione di Stm (-0,37%) e Ferrari (-0,32%).

RIMBANZA IL SOLE 24 ORE (+20%)

Rimbalza del 3,55% Prysmian dopo i cali degli ultimi giorni dalle prospettive della multa antitrust in Brasile.
Buona la performance degli altri industriali: Brembo +2,5%, Fca +1,57%, Cnh +1,29%, Leonardo Spa +0,98%.
Fuori dal listino principale Il Sole 24 balza del 19,94% con volumi quasi 10 volte superiori alla media degli ultimi 30 giorni. Il titolo ha perso da inizio anno il 9% e quasi il 60% in 12 mesi.
Vola anche Elica: +14,1% dopo i risultati.

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