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Dazi, la pace spinge le Borse al record

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Record. Non c’è altra parola che definisca meglio la corsa dei mercati che ha segnato l’avvio della settimana e che prosegue stamane in Asia. In contemporanea hanno aggiornato il massimo assoluto i tre indici di Wall Street, ma anche Tokyo, l’Eurostoxx e Francoforte. Piazza Affari non è stata da meno, sotto la spinta di auto e banche, senza patire l’effetto della drammatica svolta all’Ilva. Il super indice dei mercati azionario mondiali, l’MSCI World, è ai massimi da 22 mesi.

LAGARDE SALUTA SCHAEUBLE: ORA BISOGNA INVESTIRE

A sostenere il Toro è l’aria di pace che soffia sul fronte delle trattative tra Cina e Stati Uniti. Il presidente Xi, parlando a Shanghai davanti ad una platea di investitori, ha sottolineato la volontà di allargare l’apertura del mercato interno. La Casa Bianca si prepara a ritirare i dazi su merci cinesi per 112 miliardi di dollari. Si cerca intanto un “porto sicuro” a prova di contestazioni, dove tenere l’incontro tra i due Grandi, probabilmente negli Stati Uniti. All’euforia dei mercati finanziari infatti fa da contraltare la crescita della protesta sociale legata al disagio economico di chi non dispone di tesoretti a Wall Street: un’inchiesta del Financial Times rileva che due terzi degli Americani ritengono di non stare meglio di quattro anni fa. È l’ora di investire, ha ammonito Christine Lagarde nel suo primo intervento da presidente della Bce, davanti al grande campione dell’austerità, Wolfgang Schaeuble. “Ci sono pochi – ha detto – che hanno fatto tanto per l’Europa per così tanto tempo come te Wolfgang”. Ma, come diceva Rossella O’Hara, “domani è un altro giorno”.

FRENANO I BOND, CORRONO LE AZIONI

Il ruggito delle Borse continua anche stamattina in Asia. Tokyo, ieri chiusa per festività, avanza dell’1,34%. Hang Seng di Hong Kong +0,7%, Shanghai Composite +0,9%, Kospi di Seul +0,4%, Giacarta Composite +0,4%.

Il cambio dollaro yuan scende sui minimi da agosto a 7,01. Terzo giorno di rialzo del cross dollaro yen, a 108,9.

Secondo record consecutivo per S&P+0,3% e Nasdaq +0,6%. Anche il Dow Jones +0,4% ha chiuso ad un nuovo massimo assoluto.

I capitali lasciano il rifugio dei bond e fanno rotta verso le azioni. Si vendono le obbligazioni, il rendimento del decennale dell’Australia sale a 1,20% sui massimi da agosto. Treasury Note degli Stati Uniti a 1,80% (+ 3 punti base).

Il petrolio perde qualche colpo (-0,5% a 56,42 dollari al barile) ma resta vicino ai massimi da settembre, sostenuto dalla ripresa delle economie. Volano i petroliferi: Eni +2,4%, Tenaris +2%, Saipem +4%.

Poco mosso anche l’euro/ dollaro a 1,112.

PIAZZA AFFARI AL TOP: +27% NEL 2019

Giornata da Formula Uno per le Borse europee al traino dei titoli dell’auto. A scatenare i motori fin dalle prime battute è stato un passaggio dell’intervista di Bloomberg al Segretario del commercio americano Wilbur Ross, che si è detto fiducioso riguardo al fatto che le discussioni in corso con l’Europa sono positive e non porteranno all’entrata in vigore dei dazi sulle importazioni di auto previsti per il prossimo 13 novembre. 

A completare il cocktail ha contribuito il miglioramento dei dati Pmi della manifattura europea ad ottobre: poca roba (45,9 contro 45,7 di settembre) ma un primo segnale di inversione di tendenza della congiuntura. È sopra le attese il dato relativo alla Germania, ha deluso il dato spagnolo. Appena meglio del previsto l’indice PMI relativo alla manifattura italiana.

Prende il volo l’indice FtseMib: +1,6%, oltre quota 23mila punti (23.311) per la prima volta dal maggio 2018. Grazie alle ultime quattro settimane positive, la performance da inizio anno si amplia a +27%, il bilancio migliore nell’ambito della zona euro.

L’ottimismo ha contagiato anche gli altri mercati per poi rafforzarsi dopo l’apertura di Wall Street: Francoforte +1,35%; Parigi +1,08%; Madrid +0,95%; Londra +0,93%.

Da segnalare il rally di Ryanair (+5,8%), al massimo dell’ultimo anno dopo che la compagnia aerea low-cost ha superato le aspettative di profitto del primo semestre. I guadagni di Ryanair sostengono la Borsa irlandese, che avanza dell’1,45%.

C’È VOGLIA DI RISCHIO, MINIFUGA DAL BUND

I Btp chiudono misti, con le scadenze brevi poco sopra la parità e quelle lunghe in maggior sofferenza. Fanno peggio, in tutti i segmenti, i titoli tedeschi a fronte del clima di maggior propensione al rischio.

Il movimento tedesco è alla base del restringimento dello spread Italia-Germania, sceso fino a 135 punti base dai 140 dell’avvio di seduta grazie all’innalzamento del rendimento del bund decennale (-0,35%).

LA SCUDERIA AGNELLI PRENDE IL LARGO (MA NON JUVENTUS)

Solo il titolo Juventus (-0,35%) non partecipa alla grande festa della scuderia Agnelli, protagonista assoluta in scia all’operazione Fca/Psa ma anche del nuovo rally della Rossa: Ferrari +6,51%, al nuovo record storico dopo risultati sopra le attese. I ricavi netti del terzo trimestre sono aumentati a 915 milioni, con una crescita del 9,2% a cambi correnti e del 7,1% a cambi costanti. Nel terzo trimestre del 2019 le vetture consegnate hanno raggiunto le 2.474 unità, con un incremento di 212 unità o del +9,4% rispetto all’anno precedente. L’EBITDA normalizzato è stato pari a 311 milioni, in aumento del +11,5% con un margine al 33,9% dei ricavi. L’utile diluito per azione (EPS) pari a 0,90 euro (+16,9%).

FERRARI (+71%) MIGLIOR TITOLO EUROPEO

Ferrari (+71%) è il miglior titolo europeo, seguito da Faurecia (+40%) e Valeo (+36%). FCA (+2,56%) è in forte rimonta dopo l’annuncio della fusione con Peugeot e ora guadagna il 27%. Ieri la promessa sposa di Psa ha registrato la promozione di Equita e Hsbc che hanno alzato il target rispettivamente a 17,10 e 18,20 euro.

FCA, VOLA IL TITOLO, MA NON LE VENDITE

Sul fronte delle vendite la casa di Mirafiori continua a soffrire: l’azienda ha registrato immatricolazioni per 33.663 vetture, per una quota di mercato del 21,5%. Un dato in calo (-1,93%) rispetto a quello comunicato nell’ottobre di un anno fa: 34.327 unità. Da inizio anno il totale delle vendite dell’azienda guidata dal ceo Mike Manley è pari a 386.946 automobili, per una quota di mercato del 23,8%. Un saldo negativo del 10,52% se confrontato con quello del periodo gennaio-ottobre del 2018, 432.423 unità.

Avanza Exor (+2,3%). La holding della famiglia Agnelli potrebbe quotare o vendere Comau, la controllata nel settore automazione di Fca, una volta che questa sarà scissa dal gruppo automobilistico come previsto dal progetto di integrazione con Peugeot. Le attuali valutazioni degli analisti per Comau sarebbero tuttavia ben inferiori a quelle di circa 1,5 miliardi che circolavano alla fine dell’anno scorso. Cnh +4,5% dopo lo shopping in Australia.

Bene gli altri titoli del settore, a partire da Brembo (+6,0%): il presidente Alberto Bombassei in un’intervista si è detto disponibile a cambiare la struttura proprietaria in caso di “un’operazione strategica”.

Pirelli +3.44%.

MEDIOBANCA: LA LEGA TEME L’ASSE DEL VECCHIO/UNICREDIT

Unicredit (+2,3%) non considera strategica la sua quota dell’8,8% in Mediobanca (+1,7%): lo dice in un’intervista il vicepresidente Cesare Bisoni. La Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, azionista con l’1,8% di Unicredit, non si opporrebbe ad ogni operazione riguardante la quota in Mediobanca in grado di creare valore: lo dice il presidente della Fondazione, Massimo Mazzucco. 
Generali +0,8%: il deputato della Lega, Giulio Centemero, dice in un’intervista a La Verità che la scalata di Leonardo Del Vecchio in Mediobanca è parte di un piano strategico che dovrebbe concludersi con la fusione Generali-AXA.

Sale Intesa Sanpaolo (+1,1%), anche se RBC taglia il giudizio a Underperform.

Ubi Banca +3%, Bper Banca +3,5%.

ANCHE BIALETTI FA BOOM

Forti rialzi per Bialetti (+28,44%) nel giorno dell’avvio dell’aumento di capitale. Sull’Aim Italia in evidenza Fope (+14,79%).

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