Avanti tutta. I listini europei accelerano sotto la spinta della probabile intesa sui dazi ed al miglioramento della congiuntura economica. In testa al plotone c’è Piazza Affari +1,35% a quota 23.243, anche oggi sostenuta dalla scuderia Agnelli. Brilla Fca che si porta su nuovi massimi dal 2018. Il titolo ha chiuso la scorsa settimana con un balzo del 18% e oggi allunga in rialzo del 4,17% a 14,59 euro sull’onda della revisione al rialzo dei giudizi: HSBC ha alzato la raccomandazione da Hold a Buy, portando il target da 15,10 a 18,20 Equita ha rafforzato il proprio Buy alzando il target a 17,10 euro da 14,50 euro. Anche Dbrs ha messo i rating BBB (low) di Fiat Chrysler e di Peugeot sotto osservazione con implicazioni positive.
Sale anche Ferrari +4,1% a poche ore dall’annuncio dei conti del trimestre.
Avanza Exor +1,5%. La holding della famiglia Agnelli potrebbe quotare o vendere Comau, la controllata nel settore automazione di Fca, una volta che questa sarà scissa dal gruppo automobilistico come previsto dal progetto di integrazione con Peugeot. Le attuali valutazioni degli analisti per Comau sarebbero tuttavia ben inferiori a quelle di circa 1,5 miliardi che circolavano alla fine dell’anno scorso.
Avanza anche Brembo (+2,8%): Alberto Bombassei ha ribadito di non essere contrario ad un merger con un concorrente dell’automotive in caso di operazione strategica.
In un’intervista a Bloomberg, il segretario del commercio americano Wilbur Ross si è detto fiducioso riguardo al fatto che le discussioni in corso con l’Europa eviteranno l’entrata in vigore dei dazi sulle importazioni di auto previsti per il prossimo 13 novembre. Se ne avvantaggia anche Pirelli +2,25%.
Il listino italiano è ai massimi da inizio 2018, così come la Borsa di Parigi +1% spinta dai dati sulla ripresa dell’attività manifatturiera dell’Eurozona. L’indice PMI di Markit sulle aspettative dei direttori acquisti delle aziende manifatturiere della zona euro, in ottobre migliora leggermente a 45,9, da 45,7 di settembre: il consensus si aspettava 45,7. E’ sopra le attese l’indice PMI relativo alla Germania, ha deluso il dato spagnolo. Appena meglio del previsto l’indice PMI relativo alla manifattura italiana. L’attività manifatturiera italiana ha segnato una contrazione per il tredicesimo mese consecutivo a ottobre, a un ritmo sostanzialmente simile a quello del mese precedente.
Brilla anche Francoforte +1,1%, positiva Madrid +0,8% alla vigilia delle elezioni. Londra +1%.
Sale di poco il rendimento dei titoli dell’Eurozona. Bund decennale a -0,36%, +2 punti base. Btp a 1,01% (+2 punti base).
In rialzo il petrolio: è in flessione l’attività esplorativa nel Nord America: -8 impianti di trivellazioni la scorsa settimana. Tenaris +1,3%. In calo l’attività esplorativa nel Nord America: -8 impianti di trivellazioni la scorsa settimana. Saipem +2%, MainFirst ha deciso di alzare il prezzo obiettivo a 6,0 euro da 5,90 euro conservando il giudizio Outperform.
Il mercato attende i dettagli dell’Ipo del secolo: L’Arabia Saudita ha annunciato ieri di aver avviato la procedura per il collocamento di Saudi Aramco alla Borsa di Riyadh. “E’ l’occasione giusta per i nuovi investitori per trarre vantaggio dalla capacità di Aramco di creare valore e incrementarlo nel lungo termine”, ha dichiarato il presidente di Aramco Yasir al-Rumayyan. La società passerà i prossimi 10 giorni a parlare con gli investitori per sondare il loro interesse, poi seguirà la forchetta di prezzo, ha detto.
In Piazza Affari continua a tener banco il caso Mediobanca +1,4%. Alessandro Mazzucco, il presidente di Cariverona, che detiene circa l’1,8% del capitale di Unicredit, si è detto non contrario alla cessione della quota in piazzetta Cuccia o altre operazioni che possano creare valore per il Gruppo. Su Mediobanca si è espresso anche Cesare Bisoni, presidente di Unicredit, che ha confermato la natura puramente finanziaria dell’investimento.
Generali +0,5%. Il deputato della Lega, Giulio Centemero, dice in un’intervista a La Verità, che la scalata di Leonardo Del Vecchio in Mediobanca è parte di un piano strategico che dovrebbe concludersi con la fusione Generali AXA. Anche Equita si concentra su una possibile fusione con Axa, tenuto conto delle mire di Del Vecchio
Tra le possibili contromosse anti-scalata, scrive il Corriere della Sera, potrebbe esserci la fusione con un’altra banca (Banca Mediolanum o Fineco), mossa peraltro improbabile in quanto le valutazioni dei due titoli sono ben lontane da quelle ritenute interessanti dall’attuale management di Mediobanca.
Intesa Sanpaolo +0,9%. RBC taglia il giudizio a Underperform.
Tra gli industriali avanza Stm +1,25% sull’onda dei guadagni delle società asiatiche del settore chip. Brillanti Leonardo +3%. Prysmian +2,3%