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Dazi di Trump, ecco perché la Ue li teme. Gentiloni: “Italia e Germania a rischio”. Draghi: “Fare tutto il possibile per evitarli”

Imagoeconomica

Dazi di Trump, i timori di Bruxelles prendono forma. “Le decisioni che Washington prenderà in gennaio e febbraio in materia di politiche tariffarie non sono al momento prevedibili ma è certo che nuove politiche protezionistiche negli Usa potrebbero avere ripercussioni in alcuni dei Paesi manifatturieri come Italia e Germania che hanno un surplus commerciale più elevato nei confronti degli Usa”. Così si è espresso il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, venerdì 15 novembre nel presentare le previsioni economiche di autunno e anche per annunciare che la Commissione europea avanzerà i suoi giudizi sui piani pluriennali di Bilancio dei Paesi Ue il 26 novembre a Strasburgo con una conferenza stampa dedicata alle decisioni per le procedure di deficit eccessivo.

Dazi di Trump, Draghi: “Fare tutto il possibile per evitarli”

Sui dazi di Trump si sarebbe espresso anche Mario Draghi: “Dobbiamo negoziare, sfruttare tutti i margini possibili perché altrimenti i dazi ritorneranno e questo ci penalizzerà“. È quanto avrebbe detto l’ex premier ed ex presidente della Bce – come riporta La Stampa – nel suo discorso al World Business Forum riferendosi al rischio dei dazi Usa. Poi l’ex premier avrebbe indirizzato la propria attenzione verso l’impegno di crescita europea attraverso “investimenti importanti in istruzione, innovazione e ricerca“. Draghi avrebbe poi insistito sul fatto di non smettere mai di guardare “alla crescita economica complessiva”. L’ex presidente della Bce, secondo la ricostruzione del quotidiano torinese, avrebbe ribadito anche l’importanza che ha per l’Europa la transizione verso un’economia verde, senza abbandonare l’obiettivo dell’indipendenza energetica: ha precisato la necessità di disaccoppiare il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas naturale e di investire in reti energetiche più efficienti.

Gentiloni, cosa ha detto sull’economia Ue

Secondo Gentiloni le prospettive per l’economia europea rimangono “altamente incerte” per i rischi al ribasso e l’incertezza che è aumentata. La prolungata guerra in Ucraina e l’intensificarsi del conflitto in Medioriente “rimangono rischi geopolitici chiave”. Per di più, ha osservato il commissario uscente agli Affari economici “i ritardi nell’attuazione del Pnrr o un impatto più forte del previsto dal consolidamento fiscale potrebbero ulteriormente frenare la ripresa della crescita. Allo stesso tempo, se l’inflazione dovesse scendere più rapidamente del previsto, la politica monetaria potrebbe rivelarsi più accomodante. Mentre si prevede che il processo disinflazionistico continui in tutti gli Stati membri, il suo ritmo differisce ampiamente. L’inflazione è destinata a rimanere più elevata nei paesi dell’Europa centrale e orientale, un modello che ha caratterizzato le nostre mappe dell’inflazione sin dall’inizio della crisi energetica”. I recenti eventi meteorologici estremi in Spagna sono poi un tragico promemoria del fatto che i rischi ambientali stanno aumentando”.

Gentiloni, cosa ha detto sull’economia in Italia

Quanto all’Italia, secondo Gentiloni “i problemi ci sono: la medicina immediata credo che sia serietà nei conti pubblici, e penso che la legge di Bilancio vada grosso modo in questa direzione, anche se noi daremo le nostre valutazioni negli ultimi giorni di novembre”. Sulle previsioni per il nostro Paese c’è da attendersi un livello lievemente inferiore di crescita che deriva da diversi fattori e tra questi “il fatto che il livello dei consumi sta riprendendo, ma forse con un po’ più di ritardo rispetto a quanto ci si aspettasse”. In parte peserebbe anche il fatto che il grande impegno sul Pnrr ha portato in qualche caso a spostare in avanti investimenti.

Non a caso, ha spiegato il commissario, “noi prevediamo un livello di crescita migliore per il 2026, perché qualcosa è stato spostato in avanti nel timing”. Le differenze che ci sono sulle previsioni economiche tra Commissione europea e governo italiano, ha detto il commissario, “non credo avranno grandi riflessi sulle nostre valutazioni, che stiamo facendo e che renderemo pubbliche nella mia ultima conferenza stampa, il 26 novembre sui giudizi in merito ai piani pluriennali di bilancio. Credo che le differenze siano abbastanza relative a momenti diversi in cui sono state fatte queste previsioni. Certamente la nostra previsione tiene anche conto dei dati del terzo trimestre di quest’anno, pubblicati da Eurostat, secondo i quali in Italia il terzo trimestre è stato a crescita zero”.

Per quanto riguarda il debito, Gentiloni ha precisato che “dopo una riduzione negli anni immediatamente successivi alla pandemia c’è una stabilizzazione con qualche rialzo del debito e in parte consistente, dovuta al protrarsi dell’impatto di quello che noi italiani chiamiamo il Superbonus. E quindi è abbastanza assodato che nell’insieme questa misura che pure aveva delle ragioni comprensibili è uscita un po’ fuori dal controllo e ha avuto un impatto certamente più negativo che positivo”.

Gentiloni: cosa ha detto su nuova Commissione Ue e ritardi

Sui problemi che si stanno registrando per l’accordo sulla nuova Commissione, Gentiloni si è augurato che difficoltà e problemi vengano superati e che si trovi un’intesa perché “il mondo non aspetta la Commissione europea, quindi sono convinto che ci siano le condizioni perché la nuova Commissione entri in funzione come è necessario il primo dicembre. La nuova Commissione Ue avrà molte sfide davanti e tutti siamo convinti che, nel contesto che si è creato anche dopo le elezioni americane, avere una Europa unita e salda sia importante. Per questo mi auguro che non ci siano ritardi”.

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