Settore auto in subbuglio su scala globale in scia alle ipotesi di un possibile accordo sui dazi. Dopo le minacce degli ultimi giorni infatti, sia l’Europa che gli Stati Uniti sembrerebbero disposti ad abbassare i toni, cercando di trovare un compromesso che eviti l’aumento delle tariffe minacciato dagli Usa e la conseguente vendetta dell’Ue che, secondo le ricostruzioni, sarebbe stata disposta a rispondere con dazi per 300 miliardi di dollari sull’importazioni dall’America.
Ricordiamo che lo scorso maggio la Casa Bianca aveva commissionato al Dipartimento del Commercio uno studio volto a verificare se il comparto auto fosse a rischio per la “sicurezza nazionale”.
Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, Bruxelles starebbe pensando di proporre a Donald Trump l’avvio di un negoziato plurilaterale volto ad abbattere i dazi. L’iniziativa sarebbe appoggiata e spinta soprattutto dalla Germania, che sarebbe poi la nazione più colpita dal possibile aumento delle tariffe sull’automotive europeo al 20 o al 25%. Da Bmw a Mercedes, i produttori tedeschi esportano ogni anno 1.200.000 veicoli negli Usa, una cifra enorme che pesa in maniera considerevole sui loro bilanci. Non a caso, secondo uno studio di Evercore ISI, i tre principali colossi tedeschi del settore potrebbero pare a caro prezzo l’imposizione dei dazi: 4,5 miliardi di dollari.
Alla vigilia dell’entrata in vigore dei dazi reciproci tra Cina e Usa dunque, Washington e Bruxelles sembra vogliano evitare che anche un settore strategico come l’automotive venga coinvolto in una guerra commerciale senza esclusione di colpi.
Il quotidiano economico di via Monte Rosa riferisce che, il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker si presenterà nelle prossime settimane con una proposta “da leccarsi i bassi”. L’ipotesi è che la Ue chieda di intavolare trattative multilaterali che coinvolgano i Paesi esportatori, ma anche Giappone e Corea del Sud. Al centro del tavolo ci sarebbe l’impegno a ridurre le tariffe attualmente esistenti, vale a dire il 2,5% per le auto prodotte in Ue ed esportate oltreoceano e il 10% sul percorso inverso.
Ma le indiscrezioni di stampa non si limitano a parlare di aperture da parte dell’Europa. In base a quanto riportato oggi da Handelsblatt, i vertici di Volkswagen, Daimler, Bmw e Continental avrebbero incontrato l’ambasciatore americano a Berlino, Richard Grenell, che avrebbe riferito ai partecipanti che gli Usa vorrebbero a loro volta intavolare delle trattative per cancellare totalmente i dazi reciproci sul settore.
Le novità odierne e il nuovo clima “possibilista” ha spinto al rimbalzo l’intero comparto, con l’indice di settore Euro Stoxx 600 Auto che sale del 3,29%. A Milano ingrana la quinta Fca che si porta in vetta al Ftse Mib con un rialzo del 4,77%. Su anche Exor (+2,77%) e Ferrari (+2,33%). Corrono le case tedesche a Francoforte: Volkswagen +4,33%, Daimler + 3,9%, Bmw +5,5%.