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Dazi alla Cina, imprenditori italiani e tedeschi sono per il sì: cosa dice un sondaggio della Camera di Commercio

Alla Camera di Commercio italo-tedesca una rilevazione vede di buon occhio i tassi sulle importazioni cinesi, ma chiede anche soldi all’Ue

Dazi alla Cina, imprenditori italiani e tedeschi sono per il sì: cosa dice un sondaggio della Camera di Commercio

I dazi sulle importazioni di auto elettriche cinesi mettono euforia a industriali italiani e tedeschi. Se le trattative annunciate nei giorni scorsi non andranno a posto le misure potrebbero scattare già a luglio. La Camera di Commercio Italo-Germanica (Ahk Italien) ha fatto una rilevazione tra una quarantina di aziende aderenti con il risultato che l’80% degli intervistati ritiene che l’approvazione di nuovi dazi sia una misura utile. È stato chiesto loro di valutare le misure annunciate contro la concorrenza sleale e gli imprenditori hanno riconosciuto il valore strategico di nuovi dazi. Così tuteliamo il mercato europeo, hanno detto, nella prospettiva di una battaglia non breve.

Maggiore ristrettezza verso la Cina, ma anche più soldi per il mercato interno che deve affrontare la concorrenza è stato il messaggio finale più esplicito. Il restante 20% degli intervistati si è detto cauto sui limiti alle importazioni perché metterebbero in crisi il sistema produttivo europeo che ha scelto la transizione energetica e tecnologica. Anche i consumatori, peraltro, sarebbero un po’ danneggiati da dazi altissimi, dato che le auto elettriche a disposizione da comprare, sono per lo più prodotte in Oriente. L’elettrico cinese, insomma, è il caso più attuale nella politica di scambi commerciali dell’Unione.

La Cina ha minacciato di ricorrere al Wto se la questione non si rivolve per via diplomatica. Ma allo stato sarebbe anche ingenuo sottovalutare ciò che farà la prossima Commissione europea. Da un lato deve rivedere pezzi importanti del Green Deal, dall’altro dovrà costruire nuove relazioni con la Cina che oltre alle auto, possiede il 60% delle materie prime critiche. La Camera di Commercio italo-tedesca è un piccolo tassello delle politiche industriali. La rilevazione è la testimonianza di un sentimento da industriali. Gli aderenti esprimono aspettative ma chiedono anche soldi alla Commissione. Hanno in testa una specie di bilancia, ma è tutta da costruire.

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