Tutti contro Washington. Dopo Berlino e Brasilia, ora tocca a Parigi alzare la voce sul Datagate, lo scandalo del programma di sorveglianza di massa svelato dalla gola profonda dell’Nsa Edward Snowden. Secondo Le Monde, in un solo mese l’Nsa – l’agenzia americana per la sicurezza – avrebbe registrato più di 70 milioniu di telefonate in Francia.
Il ministro degli esteri Laurent Fabius ha immediatamente convocato l’ambasciatore americano a Parigi, Charles Rivkin, dopo le indiscrezioni pubblicate dalla testata francese.
“Questi attentati alla privacy tra stati partner sono inaccettabili – ha detto Fabius – Bisogna far sì, e rapidamente, che questo non possa accadere più”.
Dopo una prima ondata di rivelazioni, a giugno, sul programma internazionale di sorveglianza statunitense Prism, Parigi ha aperto a luglio un’inchiesta preliminare sui piani di spionaggio delle comunicazioni telefoniche e Internet.
In un periodo di 30 giorni, tra il 10 dicembre 2012 e l’8 gennaio 2013, l’Nsa avrebbe registrato 70,3 milioni di conversazioni telefoniche francesi. Secondo quanto rivelato da Le Monde, l’obiettivo dell’agenzia americana era costituito anche da persone, sospettate di avere legami con attività terroristiche, appartenendi al mondo degli affari, della politica o dell’amministrazione pubblica francese.