Lo scandalo datagate arriva a toccare l’Italia. Secondo le ultime rivelazioni del quotidiano britannico Guardian, ci sarebbe anche il nostro Paese fra i 38 obiettivi sensibili dell’Unione europea spiati dall’Agenzia nazionale di sicurezza americana (Nsa). Il giornale inglese cita documenti fatti filtrare da Edward Snowden, ex collaboratore dei servizi segreti statunitensi, e parla di agenti che avrebbero piazzato cimici nell’ambasciata italiana a Washington. Nel mirino ci sarebbero state anche Germania, Francia e Grecia, secondo quanto riporta il Guardian, che conferma indiscrezioni diffuse in precedenza dal tedesco Spiegel.
L’Unione europea ha protestato vivamente con Washington e ha preteso un chiarimento in tempi brevi, minacciando d’interrompere il negoziato per l’accordo di libero scambio transatlantico. Il Servizio diplomatico europeo ha “preso contatto con le autorità statunitensi a Washington e a Bruxelles per avere chiarimenti urgenti sulla veridicità dei fatti”, ha confermato l’Alto rappresentante Ue per la Politica Estera, Catherine Ashton. “Essendo la materia motivo di preoccupazione, non faremo ulteriori commenti in questa fase, finché non ci sarà maggiore chiarezza sull’argomento”, ha aggiunto.
E se la Germania è “il Paese più spiato” dagli Usa, con 500 milioni di connessioni telefoniche e internet registrate mensilmente, gli Stati Uniti hanno piazzato cimici anche in ambasciate e sedi diplomatiche a Washington e a New York, comprese le missioni alle Nazioni Unite. Il Guardian – nella versione on line aggiornata ieri in tarda serata – cita 38 di queste, descrivendole come “target da attaccare” e da tenere sotto controllo. Molto vasta la gamma di metodi di spionaggio utilizzata, comprese le cimici e le infiltrazioni nella rete informatica, che consentivano di leggere posta elettronica e documenti interni riservati.
E così, secondo il quotidiano britannico, le operazioni condotte contro l’ambasciata italiana a Washington erano state classificate come “Bruneau” oppure “Hemlock”, mentre quelle contro i francesi erano state nominate “Blackfoot” all’Onu e “Wabash” a Washington. Nel mirino della Nsa sarebbero finite, inoltre, anche le missioni diplomatiche di altri paesi come Giappone, India, Messico, Turchia e Corea del Sud.