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Danni climatici e catastrofi ambientali: premi assicurativi alle stelle. Troppe perdite? Niente più polizze nei posti a rischio

Pixabay

Non c’è assicurazione che basti. Le catastrofi ambientali hanno cambiato il mondo assicurativo. Swiss Re, uno dei più grandi player al mondo, ha reso noto i danni naturali del 2023. In 12 mesi nel mondo ci sono state 142 catastrofi che hanno ucciso 76mila persone con 108 miliardi di danni di perdite assicurate e 280 miliardi di danni totali.

Ogni anno va sempre peggio e il mercato mondiale delle assicurazioni è diventato un tavolo da gioco con carte coperte. Il motivo è semplice: nei prossimi 10 anni i disastri aumenteranno. Non c’è spazio per negazionisti del clima o per il facile greenwashing. Avere percezione di quello che accadrà è operazione alquanto sofisticata. Nelle aziende oil & gas storicamente si valutano i rischi sulle piattaforme petrolifere, per esempio.

Per la company svizzera le perdite assicurate nei prossimi anni potrebbero raddoppiare. La Francia, per esempio, è il Paese europeo più esposto alla grandine. Nelle campagne ci sono ettari di prodotti devastati compensati dalle polizze. Finché ci saranno, è il caso di dire.

La catastrofe più devastante: quanti oneri?

Nel 2023 la maggior parte degli eventi che si sono verificati è stata di “media entità”; cioè con perdite tra 1 e 5 miliardi di dollari. La catastrofe più devastante è stato il terremoto in Turchia e Siria. Le perdite stimate sono di oltre 6 miliardi di dollari. I danni assicurati legati a questi eventi – spiega la compagnia – sono cresciuti più rapidamente in Europa, superando i 5 miliardi di dollari negli ultimi tre anni. Il tema è entrato nelle strategie assicurative mondiali. Tanto più che Paesi, singoli Stati come la California, flagellata da incendi e allagamenti, hanno portato i premi assicurativi alle stelle.

In Francia, in Bretagna si contano ancora i danni della tempesta Ciaran di novembre 2023. Ovunque nel mondo ci sono compagnie che non assicurano più case e aziende in posti a rischio. Il segnale di questa difficoltà si risconta anche nella  Strategia dell’Ue di adattamento ai cambiamenti climatici” strutturata dieci anni fa. Contiene l’incoraggiamento a sottoscrivere polizze contro le calamità naturali. In dieci anni è cambiato tutti.

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