Una notizia scuote l’ambiente giallorosso. Daniele De Rossi non è più l’allenatore della Roma. La decisione è stata ufficializzata nella mattinata di mercoledì, sorprendendo molti tifosi e addetti ai lavori. Nonostante il campionato sia appena iniziato, il club ha deciso di sollevare l’ex centrocampista dall’incarico, a causa di un deludente avvio di stagione.
Il comunicato del club recita: “La decisione del Club è adottata nell’interesse della squadra, per poter riprendere prontamente il percorso auspicato, in un momento in cui la stagione è ancora al suo inizio. A Daniele, che sarà sempre di casa nel Club giallorosso, un vivo ringraziamento per il lavoro svolto in questi mesi con passione e dedizione”.
Adesso è via al toto-nomi: tra i possibili sostituti di Daniele De Rossi ci sarebbero Maurizio Sarri e Massimiliano Allegri, quest’ultimo già favorito dai bookmakers. Altre opzioni includono Ivan Juric, mentre appaiono meno probabili Stefano Pioli e un ritorno di Claudio Ranieri.
Un esonero inatteso ma ponderato
L’esonero di De Rossi rappresenta un fulmine a ciel sereno, anche se l’intervento della proprietà Friedkin fa intuire che qualcosa bollisse in pentola. I proprietari del club, arrivati da Houston due giorni prima, hanno trascorso diverse ore a Trigoria per valutare da vicino la situazione della squadra. I risultati, purtroppo, parlano chiaro: la Roma ha raccolto solo tre punti nelle prime quattro partite, frutto di tre pareggi e una sconfitta. L’ultimo risultato, un 1-1 contro il Genoa, ha visto la squadra capitolare nei minuti finali, lasciando ulteriori dubbi sulla capacità del gruppo di gestire i momenti decisivi.
Problemi interni e tensioni nello spogliatoio
La decisione di sollevare De Rossi dall’incarico non è legata solo ai risultati sportivi. Nelle ultime settimane erano emerse indiscrezioni su tensioni interne, con alcune frizioni tra l’allenatore e alcuni giocatori di spicco. Tra questi, si parlava di una discussione accesa con il centrocampista Bryan Cristante durante un allenamento, mentre altri rumors indicavano anche il difensore Gianluca Mancini come coinvolto in dissidi. Sebbene sia De Rossi che Mancini abbiano smentito queste voci, il clima nello spogliatoio sembra essersi deteriorato, rendendo complicata la gestione del gruppo.
Il percorso di De Rossi alla guida della Roma
Daniele De Rossi aveva preso le redini della squadra a gennaio, subentrando a José Mourinho, a sua volta esonerato dopo un periodo altalenante. Nella seconda parte della scorsa stagione, l’ex capitano giallorosso era riuscito a imprimere una svolta, portando la Roma a un inaspettato sesto posto finale. Questi risultati avevano convinto la società a confermarlo per la stagione attuale, con un contratto fino al 2027. L’inizio di campionato è stato, però, disastroso, con una sconfitta casalinga contro l’Empoli alla prima giornata, seguita dai pareggi deludenti.
L’addio di De Rossi segna un momento di rottura importante per la Roma, che si trova a dover ricostruire il proprio cammino in una stagione che si preannunciava ambiziosa.
È Ivan Juric il nuovo allenatore giallorosso
Dopo alcune ore di incertezza e speculazioni sui possibili candidati, è stato l’ex tecnico del Torino, Ivan Juric, a conquistare la panchina della Roma. Juric ha prevalso sulla concorrenza dopo il rifiuto di Pioli e ha superato le candidature di Terzic e Tuchel. Secondo indiscrezioni, anche Sarri avrebbe rifiutato “per rispetto verso la Lazio”. Questo ha portato i Friedkin a puntare sul tecnico croato, che si è reso disponibile fin da subito.
Juric ha firmato un contratto fino al 2025, con un’opzione di rinnovo legata alla qualificazione in Champions League. L’accordo è stato definito rapidamente, grazie alla sua esperienza in Serie A e alla familiarità con i moduli 3-4-2-1 e 3-4-3. Nel pomeriggio, il croato dirigerà il suo primo allenamento, con l’obiettivo di rilanciare la squadra.
Ultimo aggiornamento ore 16,23