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Dalla competitività alla cultura: l’Italia in 10 “selfie”

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Quanti di voi sanno, ad esempio, che l’Italia è il secondo Paese al mondo, dietro alla Germania e davanti alla Cina, per competitività dei settori produttivi? Dove per competitività, secondo l’indicatore Trade Performance Index del Wto, si intende il saldo commerciale, le esportazioni e l’export pro capite, il livello di diversificazione dei mercati e dei prodotti. Pochi sapranno anche che la cultura, sulla quale spesso (e anche un po’ volgarmente) si dice che “non ci si mangia”, vale, considerando anche le ricadute che ha sul turismo, 250 miliardi, ovvero il 16,7% del Pil. Potremmo anche andare avanti dicendo che tra i grandi Paesi europei, l’Italia è prima per sostenibilità del proprio settore agroalimentare. Insomma produciamo cibi apprezzati in tutto il mondo, e inquiniamo poco.

Sono queste alcune delle eccellenze italiane individuate dal progetto “L’Italia in 10 Selfie”, o per meglio dire in 10 skills, presentato a Milano da Assocamerestero – l’Associazione delle Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE) e di Unioncamere – e Fondazione Symbola, che illustra i primati di innovazione, competitività e sostenibilità del sistema produttivo italiano sui mercati mondiali. Oltre a quelli citati siamo in ottima posizione sull’economia green, il design, la farmaceutica, il legno arredo, i macchinari per l’industria, la moda, l’uso efficiente delle materie prime nei processi produttivi. Ambiti più o meno noti, che sono stati raccolti in 10 grafici e in un rapporto (tradotto in inglese, francese e spagnolo) che ora saranno diffusi e promossi in tutto il mondo, attraverso le Camere di Commercio italiane all’estero.

Vista la concomitanza con il periodo bulgaro di Presidenza del Consiglio dell’Ue, la prima tappa del calendario di appuntamenti per l’area Europa si aprirà a maggio in Bulgaria, all’interno del Festival Italiano, con la presentazione del programma a Sofia. Seguiranno poi altre iniziative a Sydney (Australia), Rosario (Argentina), Montréal (Canada), Quito (Ecuador), Francoforte (Germania), Mumbai (India), Tel Aviv (Israele), Londra (Regno Unito), Singapore, Madrid (Spagna), New York (Stati Uniti d’America), Zurigo (Svizzera), Istanbul (Turchia) e Ho Chi Minh City (Vietnam).

“Siamo orgogliosi di poter contribuire con tale progetto alla valorizzazione e diffusione di un’immagine inedita del Made in Italy e del Paese, legata innanzitutto all’applicazione di tecnologia innovativa e soluzioni sostenibili nei settori di maggior eccellenza della nostra industria – ha affermato Gian Domenico Auricchio, Presidente di Assocamerestero -. Il Made in Italy è tradizionalmente riconosciuto modello di riferimento per qualità e saperi artigianali consolidatisi nel tempo. Con il tour, faremo conoscere nel mondo una nuova identità dell’Italia tecnica, innovativa e all’avanguardia, in grado di porre le basi per lo sviluppo del Paese di domani.”

“I dieci selfie – spiega Ermete Realacci, Presidente di Symbola – sono dieci istantanee che mettono in luce i primati della nostra competitività sui mercati mondiali, indicando i driver della qualità (ambiente, design, cultura) e osservando le performance eccellenti dei singoli settori del Made in Italy (agroalimentare, legno arredo, meccanica, moda, ma anche settori di punta come il farmaceutico). È questa l’Italia che Symbola legge e racconta nei suoi lavori e distilla in questi selfie. Un Paese fatto di tante imprese, comunità, persone, associazioni, istituzioni accomunate dall’ambizione e dalla sfida della qualità. Che sposa tradizioni antiche e nuove tecnologie, ricerca, digitale e artigianato, che tiene insieme cultura, green economy, competitività. È l’Italia che fa l’Italia. Che guarda a un nuovo modello di economia più a misura d’uomo, che assomiglia a quello tratteggiato da Papa Francesco nella Laudato Si’”.

L’ITALIA IN 10 SELFIE

SELFIE 1. Italia seconda al mondo per competitività dei settori produttivi.

Il nostro Paese è secondo dopo la Germania, tra i principali attori del commercio internazionale. Siamo primi, secondi o terzi per le esportazioni in 8 macro settori su un totale di 14. In particolare, siamo primi al mondo per abbigliamento e prodotti in pelle e cuoio, secondi per la meccanica, i mezzi di trasporto e il tessile. Il ruolo di punta del nostro Paese nell’industria globale è confermato dal nostro essere quinti al mondo per bilancia manifatturiera con 99,1 mld di dollari.

SELFIE 2. Italia leader in Europa per uso efficiente di risorse nei processi produttivi.

Il sistema produttivo italiano si conferma tra i più innovativi in campo ambientale grazie all’utilizzo più efficiente di energia e materia. A parità di prodotto le imprese Made in Italy consumano meno energia: con 13,7 tonnellate equivalenti di petrolio per milione di euro prodotto, tra i Big5 Ue solo le imprese della Gran Bretagna (cha ha però un’economia più legata alla finanza) fanno meglio (8,3 TEP). Mentre siamo più efficienti di francesi (14,4 TEP), spagnoli (15 TEP) e tedeschi (17,1 TEP), facendo molto meglio della media comunitaria (16,6). Riguardo all’impiego di materia prima per unità di prodotto, la penisola si posiziona seconda ancora una volta dietro al Regno Unito (223,4 tonnellate per milione di euro di output), con un utilizzo di 256,3 tonnellate di materia per milione di euro, valore di gran lunga inferiore a quello di Francia (340), Spagna (356,7) e Germania (423,6). Il dato italiano è quasi dimezzato rispetto al 2008 (493,4).

SELFIE 3. Sostenibilità, in Italia 3 milioni di green job, il 13,1% degli occupati.

Alla green economy si devono in Italia già 2 milioni 964 mila green job (ultimo dato disponibile, anno 2016), ossia occupati che applicano competenze “verdi”: il 13,1% dell’occupazione complessiva nazionale. Nel 2017 sono state previste quasi 320 mila nuove assunzioni di green job. Nelle aree aziendali della progettazione e della ricerca e sviluppo è “green” quasi il 60% delle figure professionali: a conferma del fatto che l’innovazione costituisce un tratto fondamentale della green economy.

SELFIE 4. Il design dà forza al Made in Italy.

Il design rappresenta in Italia un settore strategico. Tra le grandi economie europee l’Italia è seconda, dopo il Regno Unito (0,17%), per incidenza del fatturato del design sul totale dell’economia: 0,15%, quasi il doppio della media dell’Unione europea (0,09%), molto più della Germania (0,06%) e di Francia e Spagna (0,05%). Inoltre, l’Italia, con quasi 10.000 progetti, si conferma seconda potenza dell’Unione europea per numero di disegni registrati.

SELFIE 5. Cultura, bellezza e creatività valgono il 16,7% del Pil.

Alla filiera della cultura l’Italia deve 89,9 miliardi di euro, il 6% della ricchezza prodotta nel Paese nel 2016. Questi quasi 90 miliardi ne mettono in moto altri 160 nel resto dell’economia: 1,78 euro per ogni euro prodotto dalla cultura. Si arriva così a 250 mld prodotti dall’intera filiera culturale (il 16,7% del Pil), col turismo come principale beneficiario di questo effetto volano. Cultura e creatività danno inoltre lavoro al 6,1% del totale degli occupati in Italia, 1,5 mln di persone.

SELFIE 6. Agroalimentare: primi in sostenibilità.

L’agricoltura Made in Italy è prima tra i grandi Paesi europei per riduzione delle emissioni climalteranti: con 678 tonnellate di CO2 equivalente per milione di euro prodotto facciamo molto meglio di Spagna (912), Francia (1.060), Germania (1.355), Gran Bretagna (1.412) e della media Ue 28 (1.073). Siamo efficienti anche nell’uso di energia, terzi tra i big Ue con 46 tonnellate di petrolio equivalente per milione di euro prodotto, dopo Gran Bretagna e Spagna.

SELFIE 7. Farmaceutica: primi tra i grandi Paesi europei per crescita dell’export.

Nel periodo 2010 – 2016, quindi durante la crisi, l’industria del farmaco in Italia ha visto una crescita dell’export del 52%, più della media dell’Ue 28 (+32%) e più degli altri big europei (Germania +40%, Spagna e Gran Bretagna +17%, Francia +8%).

SELFIE 8. Legno arredo: primi esportatori europei verso mercati extra-Ue.

Con il 30% del totale esportato dall’Ue nel resto del mondo, l’Italia è la prima nazione esportatrice europea del settore legno arredo, seguita da Germania (20%), Polonia (8%), Svezia, Francia, Danimarca, Spagna (5%) e Regno Unito (4%). Ciò grazie anche alle scelte ambientali delle imprese. Ad esempio, siamo leader europei nell’impiego di legno riciclato nella produzione di pannelli truciolari, con una quota del 90% di materia da riciclo.

SELFIE 9. Machinery: quarti al mondo per surplus commerciale.

Con 57,7 mld di dollari di surplus, l’industria italiana del machinery si conferma nel gruppo di testa della graduatoria internazionale per saldo della bilancia commerciale, preceduta dai competitor tedeschi (104,2 mld), cinesi (83,6 mld) e giapponesi (70 mld).

SELFIE 10. Moda: secondi al mondo per quote di mercato.

Nell’industria della moda, l’Italia, grazie anche alle scelte ambientali delle imprese, ha reagito meglio degli altri Paesi europei alla crisi degli anni recenti, rafforzando la sua posizione di leadership internazionale. Siamo infatti il secondo Paese al mondo per quote di mercato (6,6%), dopo la Cina (40,4%) e davanti a India (4,7%), Germania (4,7%) e Hong Kong (3,9%).

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Categories: Economia e Imprese