Rispetto al secondo trimestre lo scenario economico mondiale si è deteriorato: il commercio mondiale ha rallentato, in Europa i dati continuano a peggiorare e i Paesi Emergenti hanno dovuto fare i conti con il rafforzamento del dollaro e il calo delle materie prime.
Gli investitori però non sembrano essere particolarmente preoccupati. La correzione di ottobre sembra un lontano ricordo, l’andamento delle azioni suggerisce che gli investitori confidano in un graduale miglioramento dell’economia globale e il nostro Barometro del Rischio globale è in piena area di normalità.
Quali indicazioni per gli investimenti arrivano dalle relazioni trimestrali delle imprese in Europa, Usa, Giappone e Paesi Emergenti? Facciamo il punto.
Nel terzo trimestre 2014:
– le società USA corrono in linea con l’economia americana;
– in Europa c’è ancora molto lavoro da fare;
– in Giappone i margini restano superiori alla media storica;
– i Paesi Emergenti soffrono il calo delle materie prime e la crisi in Ucraina.
Vediamo perché.
Le società Usa corrono in linea con l’economia americana
I margini di profitto sono solidi, le aspettative dei direttori d’impresa rimangono moderatamente positive e c’è stata una discreta crescita dei ricavi: il 75% delle società che compongono l’indice S&P500 ha pubblicato dei ricavi in crescita rispetto al 2013. Percentuale che sale al 77% se consideriamo le società che compongono l’indice Russell 2000, che include anche titoli azionari a capitalizzazione più bassa.
Per il momento l’apprezzamento del dollaro non sembra aver intaccato i volumi di vendita (anche se è ancora presto per dirlo), che crescono in linea con il graduale miglioramento delle condizioni del Paese.
In Europa, c’è ancora molto lavoro da fare
Complessivamente i risultati sono incoraggianti. Visto lo scenario di bassa crescita e inflazione, un leggero aumento della base ricavi rispetto al trimestre precedente è da accogliere con moderato ottimismo.
I risultati positivi sugli utili per azione (EPS), sono molto concentrati. Solo il 47% del campione analizzato, infatti, ovvero le 340 società che compongono l’indice Europe Stoxx600, ha avuto degli EPS in crescita rispetto al terzo trimestre 2013. Le società europee hanno ancora bisogno di lavorare sui margini.
In Giappone i margini restano superiori alla media storica
Nel complesso i margini di profitto continuano a essere superiori alla media storica. Tuttavia l’aumento dell’IVA di aprile e il calo della domanda estera hanno probabilmente pesato sui conti aziendali: sia i ricavi che gli utili per azione sono cresciuti a un tasso inferiore rispetto agli ultimi 4 trimestri. Le società appartenenti al settore dei Consumi discrezionali sono quelle che hanno avuto i risultati più deludenti.
Il calo dello yen rispetto all’USD dovrebbe continuare a favorire quei settori o titoli maggiormente esposti al commercio internazionale.
I Paesi Emergenti soffrono il calo delle materie prime e la crisi in Ucraina
Come ci si poteva immaginare, le società più penalizzate sono state quelle legate alle materie prime e all’energia: in Russia specialmente Rosneft e in Brasile Vale SA.
I dati sembrano rafforzare i nostri giudizi sulle valutazioni di mercato. Complessivamente, il Paese più in difficoltà sembra essere il Brasile, dove i margini sono sotto la media storica e le imprese sono fortemente indebitate.
In Russia, le imprese scontano le difficili condizioni dell’economia e il conflitto con l’Ucraina ma, secondo i dati raccolti da Bloomberg, in aggregato i margini rimangono solidi e le società sembrano essere poco indebitate. Infine, sia in Cina che in India i margini sono nella norma e i risultati soddisfacenti.
Cosa fare con i propri investimenti?
Il clima finanziario è favorevole alle azioni e i risultati aziendali sono nel complesso soddisfacenti. Tuttavia, il nostro atteggiamento rimane prudente e la condizione critica della zona euro rende sempre più attuali le nostre tre parole d’ordine in questa fase di mercato:
1) forte diversificazione azionaria;
2) bassa duration sulle obbligazioni;
3) buona percentuale di cassa.