Continua a migliorare la situazione epidemiologica italiana. Nell’ultima settimana, l’indice Rt nazionale è a 0,68, stesso livello di 7 giorni prima. L’incidenza nazionale è di 25 casi di Covid-19 ogni 100mila abitanti, contro i 32 della settimana scorsa. Miglioramenti anche negli ospedali, che registrano una percentuale di occupazione dell’8% sia nelle aree non critiche che nelle le terapia intensive. Tutte le Regioni e le province autonome sono classificate a rischio basso tranne una, la Sardegna, a rischio moderato. Questi i risultati dell’analisi settimanale della Cabina di regia dell’Istituto superiore di sanità e del ministero alla Salute, che valuta l’andamento dell’epidemia.
In virtù di questi dati altre 5 regioni e una provincia autonoma passeranno da lunedì 14 giugno in zona bianca. Sono Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte, Puglia e Provincia di Trento che si aggiungono a Liguria, Veneto, Abruzzo e Umbria (in bianco da lunedì 7 giugno) e a Sardegna Friuli Venezia Giulia e Molise, che si trovano nella zona soggetta a minori restrizioni da due settimane.
Ricordiamo che in zona bianca si potrà dire addio al coprifuoco e sarà possibile andare a pranzo o a cena al ristorante in gruppo: non c’è alcun limite per i tavoli all’aperto, mentre al chiuso potranno sedersi insieme al massimo 8 persone. Rimane l’obbligo di mantenere il distanziamento, di indossare la mascherina. Rimangono vietati gli assembramenti. Via libera ai matrimoni con green pass (dal 15 giugno anche in zona gialla), ma anche a cerimonie, fiere, sagre, congressi. Potranno riaprire anche le discoteche, ma con divieto di balli in pista, i parchi tematici e di divertimento, i centri benessere e termali, le piscine al chiuso, le sale da gioco, scommesse, bingo e casinò.
Passando alle altre regioni, rimangono in zona gialla per un’altra settimana Toscana, Sicilia, Marche, Provincia di Bolzano, Basilicata, Calabria e Campania. Se la tendenza rimarrà stabile queste regioni passeranno in zona bianca il 21 giugno. L’ultima a cambiare colore sarà la Valle d’Aosta, che dovrà aspettare fino al 28 giugno.