Dopo l’accordo tra i leader del Congresso sui tagli al budget, c’è sempre più aria di tapering già falla prossima settimana. Di qui la netta prevalenza delle vendite su tutti i mercati, a partire dall’Asia, la piazza più esposta ai flussi di denaro in arrivo dalla finanza Usa. Gli operatori puntano ad incamerare i profitti, preoccupazione comprensibile visto che, nel corso del 2013, le Borse mondiali si sono rivalutate di 8 mila miliardi di dollari (circa 4 volte il Pil italiano).
Stamane Tokyo, la piazza più euforica dell’anno, si avvia chiudere con un forte ribasso per il secondo giorno consecutivo. Scendono anche Hong Kong -0,5% e Shanghai -0,11%. A Seul brutto tonfo per Doosan -6,4%, futuro partner di Ansaldo Energia.
La frana è cominciata ieri a Wall Street, in sensibile calo: Il Dow Jones perde lo 0,81%, l’indice S&P 500 l’1,13%. Fa peggio il Nasdaq -1,49%.Riflettori accesi oggi su Facebook. Dopo la seduta, infatti, è stato comunicato che il social network è entrato sia nell’indice S&P 500 che nello S&P 100.
In Europa si è salvata dalle perdite del pomeriggio solo la borsa di Parigi che ha registrato un +0,1% mentre gli altri listini hanno chiuso in calo: Ftse 100 -0,24%, Dax 30 -0,41%, Ibex 35 -0,84%. La Borsa di Milano ha chiuso in netto calo colpita da un flusso di vendite nell’ultima ora di contrattazioni. L’indice FtseMib è sceso dell’1,4%.
Sul mercato dei titoli di Stato il Btp chiude a un rendimento del 4,05% con spread invariato a quota 224.
L’attenzione è concentrata sull’asta dei T bond trentennali di oggi (13 miliardi di dollari l’offerta). I rendimenti alla vigilia sono pari al 3,88%: Dal 30 settembre il tasso è salito di 20 punti base. Il titolo decennale tratta al 2,85% ai massimi da tre settimane.
TIRO AL BERSAGLIO SU ENI, TELECOM E PIRELLI
A pesare sul listino di Piazza Affari è stata la caduta contemporanea di alcune blue chips. Fin dal mattino le vendite sono piovute su Eni che ha perso il 2,1%, colpita dal downgrade di Deutsche Bank a “hold” da “buy”.
Nell’ultima parte della giornata si sono registrati pesanti ribassi su Telecom Italia -3,2% . Si è conclusa la prima parte della cessione delle partecipazioni detenute in Telecom Argentina. A favorire le vendite è stato il timore che la Consob sia sul punto di inoltrare una lettera di contestazione sia sull’operazione del convertendo, sia sulla cessione di Telecom Argentina. Anche Pirelli -3,2%.
FRANA (PREVISTA) PER MEDIOLANUM
Tracolla Mediolanum (-6,8%) dopo che Fininvest ieri ha ceduto poco più del 5% a investitori istituzionali a 6,12 euro per azione.
Ribassi generalizzati per le banche: Unicredit -1,3%, Intesa -1,3%, MontePaschi -1,1%. Banca dell’Etruria è il peggior titolo di piazza Affari e ha perso il 10,92% a 0,4721 euro: ieri il gruppo ha reso noto che al 30 settembre scorso il rapporto tra crediti deteriorati lordi e crediti verso i clienti complessivi lordi dell’istituto è pari al 31,7%.
BLACKROCK, IL QATAR E SINGAPORE TRA I SOCI DI MONCLER
Chiusura positiva per Ferragamo +0,1%.
Fortissimo successo dell’Ipo di Moncler che ha registrato una domanda pari a 31 volte l’ammontare di azioni offerto in vendita. Il prezzo di offerta delle azioni ordinarie Moncler e’ stato fissato in 10,20 per azione, il massimo della forchetta di prezzo precedentemente indicata. La capitalizzazione dell’azienda, dunque, si attesterà a 2,55 miliardi di euro.
Al completamento dell’offerta globale di vendita, Blackrock Investment – da cui era arrivata una richiesta monstre da 50 milioni di azioni – ha ottenuto 4 milioni di titoli: circa il 6% dell’offerta istituzionale totale e l’1,6% del capitale sociale di Moncler. Lo stesso pacchetto e’ andato al fondo del Qatar che aveva prenotato meno di 10 milioni di titoli.
A Capital World e Fidelity sono andati 2,45 milioni di azioni ciascuno e una quota simile e’ stata assegnata a Wellington Management, JP Morgan Asset Management e Generali Investments Europe. Lunga la lista dei fondi sovrani orientali che hanno ottenuto titoli: Gic (Singapore), Abu Dhabi, China investment corporation, Kuwait.
Invariata Yoox, nel giorno dell’annuncio dell’ingresso nel paniere Ftse Mib a partire dal prossimo 23 dicembre in sostituzione di Parmalat.
Tra le blue chip, infine, male la Juventus (-7,48%) sulla notizia della sconfitta contro il Galatasaray e la conseguente eliminazione dalla Champions League.