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Da Fininvest a Mondadori, l’impero di Berlusconi si riorganizza in attesa del testamento

Imagoeconomica

È arrivato il momento della verità in casa Berlusconi. In questi giorni, dopo la scomparsa dell’ex Cavaliere, si decide il futuro delle aziende di famiglia. Fininvest prima delle altre, con l’assemblea in programma per oggi. Ma anche Mondadori, che acquisisce nuove società e prevede un 2023 migliore delle attese, e Mfe-Media For Europe. Domani, in Germania, si terrà l’assemblea di Prosiebensat che sancirà l’ingresso nel Supervisory board di due membri graditi a Mediaforeurope di cui uno – Katharina Behrends – espresso direttamente Mediaset. 

In attesa di conoscere, le volontà di Silvio Berlusconi, scomparso lo scorso 12 giugno, le aziende di famiglia si riorganizzano, con un unico obiettivo: dare un forte segnale di continuità e unità prima che il testamento del patriarca disveli i nuovi assetti. 

L’assemblea Fininvest

Si parte con l’assemblea Fininvest. L’ordine del giorno è di quelli che contano: l’approvazione del bilancio 2022 e la nomina del nuovo cda. Le attività dell’azienda “proseguiranno in una linea di assoluta continuità sotto ogni aspetto”, recitava una nota diffusa da Fininvest lo scorso 12 giugno. Ad oggi nel cda di Fininvest presieduto da Marina Berlusconi e guidato dal Ceo Danilo Pellegrino siedono Pier Silvio Berlusconi, Barbara Berlusconi, Luigi Berlusconi, Ernesto Mauri, Salvatore Sciascia e Adriano Galliani. Dei figli manca solo Eleonora, per sua precisa scelta: ha deciso di non avere nessun incarico operativo. 

I componenti del cda sono dunque 8 e in base alle indiscrezioni dovrebbero essere confermati in blocco. Ma potrebbero salire a 9, se il consiglio deciderà di aggiungere un nuovo membro per sostituire Niccolò Ghedini, scomparso lo scorso agosto e la cui poltrona è rimasta vacante. 

Sotto il profilo finanziario, secondo le previsioni, il 2022 non sarà un anno da record come il 2021, ma le cifre dovrebbero essere comunque considerevoli: l’anno scorso Fininvest ha incassato 58 milioni di dividendi da Mfe (di cui possiede circa il 50%), 132 milioni da Mediolanum (di cui detiene il 30%) e 12 milioni da Mondadori (di cui ha il 53,3%). 202 milioni in totale a cui Fininvest dovrà sottrarre i costi di struttura e le somme che serviranno a compensare le perdite da altre partecipate.

Mondadori guarda al futuro: alza i target 2023 e acquisisce il 51% di fumetterie Star Shop Distribuzione

Mentre si attende l’esito del cda di Fininvest, novità importanti arrivano da Mondadori (+3,4% in Borsa) che, alla luce dell’evoluzione più favorevole rispetto alle stime pregresse relativamente sia al business sia ai prezzi dei principali fattori produttivi, ha rivisto al rialzo degli obiettivi dell’esercizio 2023.

Nel dettaglio, la stima sul risultato netto è raddoppiata da +10% a +20%. Il gruppo ha confermato la crescita single-digit dei ricavi e previsto un ebitda adjusted in aumento high single-digit/low double-digit (rispetto alla precedente stima single-digit), con una marginalità attesa compresa tra il 16% e il 17% (dal precedente 15%). Il Cash Flow ordinario è atteso in un range compreso tra 65 e 70 milioni di euro, evidenziando un incremento fino al 15% rispetto al dato del 2022 (precedente stima: 60-65 milioni di euro, +10%). L‘indebitamento finanziario netto di gruppo (Ifrs 16) è confermato, a fine esercizio 2023, a 1 volta l’ebitda Adjusted, in riduzione da 1,3 volte di fine 2022.

Ma il miglioramento della guidance non è l’unica novità positiva arrivata oggi dalla società editoriale: il gruppo guidato da Marina Berlusconi ha comunicato di aver acquisito una partecipazione pari al 51% del capitale sociale di Star Shop Distribuzione, operativa nella distribuzione di editori terzi nel canale delle fumetterie e nella gestione di punti vendita – diretti e in franchising – nel medesimo segmento. L’affare permetterà alla società di replicare nel comparto dei fumetti il modello di business integrato verticalmente con il quale Mondadori opera nel segmento del libro. L’accordo è stato definito sulla base di un enterprise value, su base cash free/debt free (relativo al 100% della società), di 9 milioni di euro. 

Sale l’attesa per il testamento di Silvio Berlusconi

L’apertura del testamento di Silvio Berlusconi, inizialmente prevista per il 26 giugno, slitta ancora. Secondo alcune fonti, il notaio Arrigo Roveda dovrebbe procedere entro il 4 luglio, giorno in cui negli studi di Cologno Monzese verranno presentati i nuovi palinsesti Mediaset. La prossima settimana si potrebbero finalmente conoscere le volontà dell’ex Cavaliere.

Gli occhi di tutti saranno concentrati sul futuro di Fininvest di cui Silvio Berlusconi deteneva una quota del 61%, con il restante 39% suddiviso in parti uguali tra i 5 figli. Secondo le previsioni, il 40% di quel 61% sarà suddiviso equamentei tra i figli, mentre sul restante 20% che era nelle disponibilità del Cavaliere si decideranno i futuri assetti. Se infatti quel 61% venisse diviso in parti uguali, i figli di Veronica Lario avrebbero il controllo e Marina e Pier Silvio sarebbero minoranza. Più probabile sembra invece la continuità di direzione, con la primogenita che potrebbe avere un ruolo più importante degli altri anche nell’asse ereditario.

Da vedere, poi, come sarà distribuito il resto del patrimonio, a partire dall’immobiliare Idra che detiene le principali proprietà immobiliari dell’ex Presidente del Consiglio, da Arcore a Villa Certosa, per un valore di 412 milioni. In gioco, a questo punto, entrerà anche Marta Fascina a cui potrebbero andare l’usufrutto di Arcore più 100 milioni di euro.

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