Via libera Consob alla pubblicazione del prospetto informativo della Banca Popolare di Vicenza relativo all’offerta pubblica di sottoscrizione e ammissione alle negoziazioni delle proprie azioni ordinarie. L’offerta globale si compone di un’offerta pubblica, per un controvalore minimo, comprensivo dell’eventuale sovrapprezzo, di 375 milioni, pari al 25% del controvalore dell’Offerta globale rivolta agli azionisti e al pubblico indistinto in Italia.
Non possono aderire all’Offerta al pubblico indistinto gli investitori istituzionali. Inoltre un contestuale collocamento istituzionale per un controvalore massimo, comprensivo dell’eventuale sovrapprezzo, di 1,125 miliardi di euro, pari al 75% del controvalore dell’offerta globale, riservato ad investitori istituzionali in Italia e all’estero. L’offerta – partita questa mattina alle 9 – terminerà alle 13 del 28 aprile.
SANZIONI – Nel dare il via libera, la commissione di controllo della Borsa ha però anche avviato sei procedimenti sanzionatori nei confronti di esponenti ed ex esponenti della Popolare di Vicenza ad esito di una verifica ispettiva condotta fra il 22 aprile 2015 e il 24 febbraio 2016, anche riguardo agli aumenti di capitale 2013-2014. Lo si legge nel prospetto sull’aumento di capitale della banca che “risulta obbligata in solido al pagamento di eventuali sanzioni che dovessero essere comminate ai soggetti coinvolti”. Nell’ambito dei procedimenti “sono emersi profili di possibile non conformità alla normativa applicabile in materia di prestazione dei servizi di investimento”.
Sono state contestate, tra l’altro, la violazione degli obblighi informativi in materia di informazioni privilegiate, del dovere di comportarsi con diligenza, correttezza e trasparenza nella prestazione dei servizi di investimento, dell’obbligo di pubblicazione di un prospetto, preventivamente approvato da Consob, ai fini dell’offerta al pubblico di prodotti finanziari, e delle previsioni relative al contenuto e modalità di redazione dei prospetti informativi, da parte di componenti ed ex componenti degli organi sociali nonchè esponenti ed ex esponenti e dipendenti ed ex dipendenti della Banca, in carica o esercitanti le funzioni al momento dei fatti in contestazione.
ATLANTE – Intanto è ufficialmente avviata l’operatività del Fondo Atlante. La società di gestione del risparmio Quaestio Capital Management ha infatti superato in pochi giorni la soglia minima degli impegni formali prevista dal regolamento a sottoscrivere quote del Fondo, raccogliendo adesioni per un importo di oltre 4 miliardi di euro da 44 istituzioni italiane ed estere che includono istituti bancari ed assicurativi, fondazioni bancarie e Cassa depositi e prestiti. Quaestio ha inoltre comunicato di aver ricevuto ieri l’autorizzazione della Consob alla commercializzazione delle quote.
A chiarimento di quanto comunicato da UniCredit, Quaestio comunica inoltre che, ai fini del buon esito dell’operazione di ricapitalizzazione deliberata da Banca Popolare di Vicenza, il Fondo intende proporre – sul presupposto del mantenimento in tale ipotesi di tutti gli impegni assunti nei suoi confronti da UniCredit ai sensi dell’accordo di Sub-Underwriting e ferme restando le altre condizioni di efficacia ivi previste – l’estensione del proprio impegno di sottoscrizione in caso di mancata quotazione sul MTA e il conseguente venir meno dell’offerta. Il tutto sino a concorrenza dell’importo massimo di 1,5 miliardi e alle condizioni già comunicate
mercoledì al mercato.
I principali azionisti di Quaestio SGR sono: Fondazione Cariplo (37,65%), Locke Srl detenuta dal fondatore Alessandro Penati e dal management (22%), Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza dei Geometri Liberi Professionisti (18%), Direzione Generale Opere Don Bosco (15,6%) e Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì (6,75%). Il Consiglio di Amministrazione è composto da Alessandro Penati (Presidente), Paolo Petrignani (Amministratore Delegato), Filippo Cicognani, Diego Buono, Matteo Campellone, Claudio Marangio e Francesco Ceci.