DA BASILEA 3 AI SUBPRIME USA LISTINI NEL SEGNO DELLE BANCHE
NIENTE BOT BREVI A GENNAIO. LE GENERALI LIQUIDANO KELLNER
Dopo l’euforia di inizio anno i mercati si concedono una breve pausa.
Intanto, in attesa dell’avvio della campagna delle trimestrali Usa, i mercati prendono atto dei grandi lavori in corso nel settore bancario, ancora sofferente dopo le ferite della grande crisi. L’Europa tira un sospiro di sollievo per il rinvio dei requisiti patrimoniali previsti per Basilea 3.
In Usa è l’ora della multa del secolo: 18,5 miliardi di dollari con cui le grandi banche, Bank of America in testa, sperano di aver chiuso con le disavventure dei mutui subprime. Al di là del peso finanziario della transazione, a dare un’idea delle dimensioni della partita, basti dire che in Bank of America la divisione (presto smantellata) sul contenzioso mutui occupa attualmente 40 mila dipendenti che saranno destinati ad altre attività
Tokyo -1,11% scende per il secondo giorno consecutivo, mentre lo yen recupera sul dollaro. Soffrono in particolare i titoli legati all’export, in particolare quelli dell’auto: Mazda -6,1% , Toyota -2,4%.
In ribasso a Seul anche Samsung -1,3%, nonostante abbia annunciato utili operativi in crescita dell’89% (8,3 miliardi di dollari nel trimestre).
Alla fine della seduta Usa l’indice S&P 500 è sceso dello 0.3 %, il Dow Jones dello 0.4%. Nasdaq -0,09%.
Spicca il balzo di Amazon +3,9%, promossa da Morgan Stanley.
Giornata di prese di beneficio anche nel Vecchio Continente dopo che venerdì le Borse europee erano salite ai massimi degli ultimi tre anni.
La Borsa di Londra cala dello 0,4%, Parigi -0,8%, Francoforte -0,6%
L’indice FtseMib è sceso a Milano dello 0,3% a quota 16.895, dopo essere salito nei primi scambi della giornata oltre i 17mila punti.
Lo spread di rendimento tra decennali italiani e tedeschi ha terminato la seduta sui massimi, a 283 punti base, contro i 276 della chiusura di venerdì, quando il differenziale era scivolato verso il basso fino a quota 271. Il rendimento sul dieci anni risale in chiusura al 4,35%, oltre 10 centesimi sopra i minimi dei giorni scorsi.
AMERICA
Si apre stasera la stagione delle trimestrali con i conti di Alcoa. Il consensus degli analisti prevede un aumento medio degli utili delle società dello S& P pari al 2,9%: troppo poco per provocare variazioni di rilievo.
E’ stato il patteggiamento più caro della storia: dieci istituti Usa pagheranno complessivamente 18,5 miliardi di dollari per mettere fine a una serie di contestazioni relative a casi di pignoramenti di immobili. Tra le banche coinvolte Bank of America, Citigroup , JPMorgan e Wells Fargo,
Bank of America, in particolare, verserà a Fannie Mae 11,6 miliardi di dollari per chiudere un contenzioso legato ai mutui subprime apertosi alla fine del 2008. Non solo, Inoltre, Bofa cederà ad un gruppo di tre hedge fund 306 miliardi di dollari di titoli che hanno come sottostante altri mutui ipotecari entrati in portafoglio attraverso l’acquisizione di Countrywide. L’istituto di credito ha spiegato che a seguito delle due transazioni l’utile prima delle tasse del quarto trimestre dovrebbe contrarsi di 2,7 miliardi di dollari. Intanto gli hedge coinvolti nell’operazione festeggiano: Nationstar Mortgage Holdings +13,6% e Walter Investment Management.
EUROPA / DEBITO SOVRANO
A partire da oggi fino a venerdì arriveranno sul mercato primario titoli di Stato della zona euro per una cifra che potrebbe superare i 30 miliardi di euro, tra breve e lungo. Si parte stamane con 1,1 miliardi di titoli austriaci e fino a 3,5 miliardi di olandesi, cui seguirà mercoledì il lancio del nuovo Bobl tedesco febbraio 2018 per circa 5 miliardi. Giovedì invece Madrid offrirà fino a 5 miliardi di carta sulle scadenze 2015, 2018 e 2026.
Per quel che riguarda l’Italia, il Tesoro ha comunicato l’offerta delle aste a breve di giovedì: in offerta andranno 8,5 miliardi di euro di Bot a 12 mesi (la medesima cifra in scadenza) mentre non viene proposto il buono a tre mesi, su cui giungono a scadenza titoli per un controvalore di 3 miliardi.
Le linee guida del Tesoro per il 2013, pubblicate a fine dicembre, indicavano l’obiettivo di un allungamento della vita media del debito italiano e un minor fabbisogno di cassa, lasciando intendere che l’offerta complessiva di Bot potrebbe essere quest’anno inferiore a quella del 2012.
Per quanto riguarda i collocamenti a medio lungo di venerdì, i dettagli arriveranno oggi a mercati chiusi, Intesa Sanpaolo prevede un’offerta intorno ai 3,5 miliardi di euro di Btp a tre anni, di off-the-run per 2,5 miliardi, più 1 miliardo di CCTeu che, secondo le linee guida del Tesoro, nel 2013 tornano ad essere proposti con cadenza mensile.
EUROPA- BORSE
Sono salite le banche, mentre le vendite hanno colpito in particolare i titoli petroliferi e le utility, su cui si sono fatte sentire le prese di beneficio dopo i forti guadagni dei giorni scorsi.
I governatori del Comitato di vigilanza bancaria hanno deciso di fare slittare al 2015 l’entrata in vigore del pacchetto di norme chiamato “Basilea 3” che richiede alle banche requisiti più stringenti sulla loro liquidità. E’ una notizia positiva per tutto il settore europeo del credito. L’indice Stoxx europeo del settore ha reagito con un rialzo dell’1%, cui ha contribuito Unicredit che ha guadagnato l’1,8%. La tedesca Deutsche Bank è salita del 2,6%, la francese BnpParibas ha guadagnato l’1,8%, Barclays +3,7.
Le quotazioni del Brent sono poco mosse a 111,1 dollari al barile (-0,1%).
A Parigi Total è arretrata dell’1,6%.
In Piazza Affari Eni -1,3%, Tenaris è scesa del 2,6%
ITALIA
A Milano spicca il rialzo di MontePaschi che ha guadagnato il 6,8% (dopo il +13% di venerdì scorso.
Hanno chiuso in terreno positivo tutte le altre banche: Intesa+1,5%, Banco Popolare+3,7%, Pop.Milano +1,3%.
Tra gli assicurativi forte crescita della Cattolica +5,5%. Quasi invariata Generali -0,07%, che in serata ha definito con Petr Kellner l’acquisto di una quota nella jv di Praga Ppf.Generali di cui ora controlla il 76%.
Fra gli industriali, Fiat è salita dello 0,1%, Finmeccanica -0,4%, Pirelli +0,7%.
Buona prova di StM, salita del 2,4% dopo che Bank of America ha alzato il target price a 7,1 euro.
Deboli le utility: Enel -1,8%, Snam -1,8%, Tern -1,7%. In calo anche Telecom Italia [TLIT.MI] -1,6%.
Fra le mid cap forte balzo di Immsi +18% sulle indiscrezioni di una possibile vendita di Alitalia a Air France. Immsi, la holding di Roberto Colaninno, ha il 7,1% di Alitalia. Positiva anche la controllata Piaggio +3,7%. Air France ha smentito di avere negoziati in corso con soci di Alitalia.
Falck Renewables è salita del 6%. Prelios ha guadagnato il 3,4%.