La cybersecurity è un tema che sta assumendo sempre maggiore rilievo, in un’epoca in cui l’esigenza di controllo delle reti informatiche per ragioni di sicurezza pubblica si incrocia con la necessità di gestire reti di comunicazione strategiche per lo sviluppo economico e l’offerta di servizi innovativi. Dopo gli attentati di Parigi del 13 novembre, il Governo l’ha classificata come una priorietà per il nostro Paese.
ANITEC, l’associazione confindustriale del settore Ict ed elettronica di consumo, assieme al Consiglio Nazionale delle Ricerche, a COTEC – Fondazione per l’Innovazione Tecnologica, con la collaborazione della Polizia di Stato ha organizzato una giornata di lavoro e confronto riservata alle imprese dell’Ict e delle telecomunicazioni. L’appuntamento si è tenuto il 13 gennaio a Roma, presso la sede del CNR.
Nel corso dell’incontro sono stati affrontanti molti temi di importanza rilevante tra i quali spiccano la sicurezza delle reti, cyberattacchi e crittografia per la cybersecurity; sicurezza dei dispositivi mobili e dei sistemi di cloud computing; sicurezza dei software; gestione del rischio e della sicurezza dei sistemi; big data e condivisione delle informazioni nel rispetto della privacy; aspetti di informatica forense.
Ma l’aspetto senza dubbio più interessante riguarda il fatto che, secondo gli esperti, nei prossimi tre anni si apriranno 6 milioni di posizioni lavorative a livello globale nel settore della sicurezza.
In base a quanto dichiarato da Cristiano Radaelli, Presidente Anitec: « A livello europeo, le professioni Ict sono date in crescita del 27%. Il mercato della sicurezza informatica, in particolare, è fiorente ed è destinato a crescere da 75 miliardi di dollari di valore generato nel 2015 a 170 nel 2020 – ha spiegato l’esperto -. Più di 209.000 posti di lavoro nel campo della sicurezza informatica negli Stati Uniti sono attualmente vacanti e si prevede che la domanda mondiale sarà di 6 milioni entro il 2019, con un deficit previsto di 1,5 milioni. Per questo, l’emergere dirompente del tema della cyber security rende ancora più evidente questo scenario».
E per quanto riguarda l’Italia? “Per governare questo sviluppo e creare valore nel nostro Paese – conclude Radaelli – è necessaria la collaborazione tra imprese, centri di ricerca e forze dell’ordine. Il nostro Paese ha le competenze e le risorse per svolgere un ruolo importante per la difesa interna ed anche per fornire tecnologie e applicazioni ai Paesi e alle organizzazioni amiche. L’avvio della collaborazione tra ANITEC, CNR, COTEC e Polizia di Stato è una tappa importante in questa direzione”.