Con l’avanzare del Covid, in Italia si è registrato anche un’impennata di reati informatici. Lo sostiene il Centro Studi delle Camere di commercio Tagliacarne, sottolineando che l’anno scorso nel nostro Paese il cybercrime è aumentato del 17,2%, malgrado nello stesso periodo il numero generale dei reati denunciati sia calato del 17,4%.
A livello territoriale, l’aumento della criminalità informatica si è fatto sentire con maggiore forza in Veneto (+35,3%), Abruzzo (+29,7%) e Puglia (+26,7%).
È soprattutto il Nord Est ad avere rilevato un’impennata delle denunce di cyber reati (+21,3%).
Tuttavia, in rapporto alla popolazione, la regione più colpita è la Liguria, con 571,7 reati informatici denunciati ogni 100mila abitanti. Seguono Piemonte (569,1) e Friuli-Venezia Giulia (530,1).
Tra le province italiane, il cybercrime ha colpito soprattutto Gorizia, al primo posto per numero di reati denunciati, ben il 50% in più della media italiana (678,1 contro 450).
Al secondo e al terzo posto si collocano Torino e Novara (rispettivamente 642,7 e 641,9).
Le province più al riparo dalla criminalità informatica sono invece quelle di Barletta-Andria-Trani (137,3), Bolzano (196,6) e Lodi (249,7).