Cvc Capital Partners, conosciuta come Cvc, si prepara a debuttare sulla borsa di Amsterdam con un’offerta pubblica iniziale che potrebbe valere oltre 1,25 miliardi di euro. Il colosso della private equity mira a una valutazione compresa tra 13 e 15 miliardi di euro, ponendo così fine a lunghe attese per la sua quotazione pubblica.
La scelta di quotarsi segue il trend positivo delle nuove offerte sul mercato europeo, con recenti Ipo di rilievo come quella della società di dermatologia Galderma e del rivenditore Douglas, sostenuto da Cvc. Ma il 2024 sembra profilarsi con l’anno record dell’Ipo.
Nonostante i ritardi causati dall’invasione russa in Ucraina e le attuali agitazioni in Medio Oriente, la società di private equity ha deciso di procedere con la sua quotazione. Rob Lucas, partner gestionale di Cvc, ha dichiarato che, nonostante il conflitto abbia comportato un ritardo nell’annuncio ufficiale, la società ha mantenuto l’intenzione di quotarsi, monitorando attentamente la stabilità dei mercati. “È una situazione seria, ci stiamo dedicando molto e pensandoci attentamente,” ha sottolineato Lucas.
Cvc pronta a quotarsi in borsa: crescita e strategie
Fondata nei primi anni ’90 da un gruppo di esperti di affari tra cui Rolly Van Rappard, Steve Koltes e Donald Mackenzie, Cvc si è affermata come uno dei maggiori gruppi di buyout in Europa. Con investimenti di successo in aziende come la Formula Uno e Breitling, Cvc ha raccolto lo scorso anno un fondo di private equity di 26 miliardi di euro, il più grande mai creato.
Oltre alla crescita della sua divisione principale di private equity, Cvc ha ampliato i suoi interessi in altre classi di asset, come il credito e le infrastrutture, vendendo una quota alla società statunitense di investimenti Blue Owl valutata a 15 miliardi di euro nel 2021.
Tuttavia, all’interno della società sono sorti dibattiti su come l’entrata in borsa, con la sua pressione costante per far crescere gli asset sotto gestione, potrebbe influenzare la cultura aziendale focalizzata sul profitto.
Anche l’industria del buyout ha affrontato sfide, poiché tassi di interesse più alti hanno reso più difficile fare affari e alcuni investimenti sono venuti sotto pressione con l’aumento dei costi del finanziamento.
Cosa succederà dopo l’Ipo di Cvc? Prospettive e obiettivi futuri
Mentre il private equity si prepara per la quotazione, alcuni dei suoi dirigenti più anziani hanno lasciato l’azienda. Koltes è andato in pensione nel 2022 e Mackenzie ha annunciato il suo ritiro lo scorso febbraio. Rolly Van Rappard assumerà la presidenza di Cvc al momento della quotazione.
L’entrata in borsa consentirà agli attuali azionisti, tra cui l’autorità monetaria di Hong Kong, il Kuwait Investment Authority e il Gic di Singapore, di ridurre le loro partecipazioni. Allo stesso tempo, permetterà ai dirigenti in pensione come Mackenzie e Koltes di vendere più agevolmente le loro azioni nel tempo.
Inoltre, fornirà a Cvc il capitale necessario per perseguire ulteriori acquisizioni in settori come l’immobiliare e potenzialmente per finanziare l’acquisizione della società olandese di investimenti infrastrutturali Dif Capital Partners, annunciata lo scorso anno.
I dirigenti prevedono che l’entrata in borsa aumenterà la visibilità della società, consentendo di raccogliere maggiori fondi da un nuovo gruppo di sostenitori, inclusi individui facoltosi nel tempo. Cvc ha in programma di sviluppare una serie di strategie di investimento più liquide, seguendo l’esempio di gruppi statunitensi come Blackstone, che hanno raccolto miliardi di dollari con questo approccio.
“Stiamo assistendo a uno spazio sempre più interessante e stiamo rispondendo con fondi che alimentano i principali veicoli che raccogliamo o attraverso strategie dirette che possiamo rendere disponibili,” ha dichiarato Fred Watt, partner di Cvc.