Matteo Renzi non è mai stato d’accordo sullo scambio tra Iva e cuneo fiscale e cioè sulla possibilità di alzare, sia pure selettivamente, l’Iva per finanziare la riduzione del cuneo fiscale e conseguentemente aumentare i salari netti. Era già contrario due anni fa quando era alla guida del Governo malgrado il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan sembrasse favorevole, e lo è anche oggi: ieri sera, intervistato da Bruno Vespa in”Porta a Porta”, ha manifestato tutti i suoi dubbi.
Alzare l’Iva “sarebbe un clamoroso errore politico in un momento come quello che stiamo vivendo” perché “se continuiamo a spremere, spremere, spremere, non ce la facciamo”. Ma Renzi ha perplessità anche sul taglio del cuneo fiscale e dice: “Con il governo Prodi non ha funzionato, ma se lo vogliono fare… Io non l’ho fatto”.
Renzi si è poi tolto qualche sassolino dalla scarpa sui temi di maggior attualità economica: i voucher? “Li ha inventati il governo Prodi con Damiano ministro”. Gli 80 euro? “Sono tutti bravi a chiacchierare” ma è stato “giusto farli”e i lavoratori dipendenti più deboli ne hanno beneficiato. L’ex premier ha anche rivendicato al suo Governo di aver tolto l’Imu sulla prima casa, di aver abbassato il canone Rai e di aver ridotto l’Imu.
Sulla flat tax da 100 mila per gli stranieri ricchi che il governo Gentiloni vorrebbe introdurre s’è limitato ad osservare che “può portare capitali stranieri”.
Il resto probabilmente Renzi lo dirà nel fine settimana al Lingotto dove presenterà il suo programma in vista delle primarie del Pd.