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Cultura e Impresa: L’essenza del passaggio generazionale

Impresa

STRATEZIGING di Emanuele Sacerdote

Se osserviamo la vita media delle imprese storiche e di quelle ultracentenarie è oltremodo palese che sono aziende nelle quali non esiste la presunzione di immortalità. La vita media del fondatore e dei suoi successori è decisamente inferiore rispetto alla vita dell’azienda (stesso ragionamento lo si può fare con la vita dei sovrani e dei loro regni). Il che ci porta alla semplice conclusione che, per garantire la continuità dell’impresa di famiglia, bisogna creare una cultura della successione regolare tra le generazioni al potere e quelle più giovani che verranno. Senza questo tipo di meccanismo non ci potrà essere continuità e stabilità familiare.

Per compiere questa successione di nuovi eredi-imprenditori ci sono due passaggi su cui ragionare. Dove avviene il passaggio di consegne? Tecnicamente il passaggio di consegne è un protocollo formale che dura anni. Il vero passaggio di consegne è informale, inizia dall’età della ragione delle nuove generazioni e si strutturacon un trasferimento di know-how, ma anche di un intenso passaggio di memorie, di linguaggi, di valori e di comportamenti. Questo tipo di passaggio avviene principalmente ai pranzi di famiglia, la domenica, in vacanza, alle feste, durante i viaggi e, quello che conta, è la forte capacità di instaurare empatia e di creare un sistema di comunicazione efficace tra le parti coinvolte.

Chi deve istruire la nuova generazione? Generalmente ilgenitore-imprenditore (oppure un altro parente) è molto impegnato nell’operatività dell’azienda. Ecco che si rivitalizza un ruolo fondamentale, quello del nonno-imprenditore (forse anche fondatore) che ha, probabilmente, più tempo e può assumersi l’onere di traghettare la nuova generazione in azienda. Senza voler fare promozione diretta ai prodotti Balocco, la pubblicità“Buoni da generazioni” racconta questa relazione di mentoring ultra-generazionale tra il nonno e il nipote in maniera sia razionale che emozionale. 

Tutto questo per dire che la presunzione di immortalità può essere curata con atteggiamenti e comportamenti proattivie critici al trasferimento del sapere e dei valori con un processo di sedimentazione lungo e consapevole che si compone di fasi informali e formali.

L’impresa familiare italiana è guidata dal fare, fare, e ancorafare. Ecco che uno di questi compiti del fare dovrà essere anche l’impegno al passaggio di consegne dedicandoglitempo, determinazione e perseveranza anche nel coltivare le nuove leve di famiglia e la nuova classe imprenditoriale. 

Confucio disse: Se il tuo piano è per un anno, pianta il riso. Se il tuo piano è per dieci anni pianta alberi. Se il tuo piano è per cento anni istruisci i bambini.”

All the Best!

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