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Cultura/ CRT finanzia i restauri in Piemonte e Valle d’Aosta

Cultura/ CRT finanzia i restauri in Piemonte e Valle d’Aosta

Pubblicato il nuovo bando per contributi in favore di Enti, Associazioni, Fondazioni. Le domande entro il 30 giugno.

Coincide con la fase 2 della ripresa post lockdown. In realtà prosegue un’iniziativa consolidata dal 2003 in due Regioni ad alta attrazione turistica e culturale che ha già messo in campo oltre 42 milioni di euro. È un percorso graduale e serio il bando della Fondazione CRT “ Restauri Cantieri diffusi”, aperto fino al 30 giugno. Assegna contributi fino a 40 mila euro. L’obiettivo di far rinascere beni storici, artistici e architettonici di particolare pregio e valore in Piemonte e Valle d’Aosta si inserisce  nel risveglio delle attività in due Regioni molto attraenti. Una riposta privata che riempie il vuoto di iniziative pubbliche.

I contributi andranno al restauro di beni mobili (tele, organi, statue, beni librari, arredi lignei) e beni immobili sottoposti a tutela. La Banca richiede progetti definitivi o esecutivi ma già passati al vaglio delle Soprintendenze cantierabili entro un anno. Importante che  i progetti non siano più vecchi di cinque anni. Chi può concorrere? Enti pubblici o religiosi, associazioni, fondazioni, musei, comitati, enti senza scopo di lucro. Un elenco ricco , di potenziali partecipanti che hanno in gestione beni quasi sempre sottratti alle visite per mancanza di soldi . Banche e aziende in salute compensano il deficitario bilancio di governo ed Enti locali. Sarà interessante vedere quanta disponibilità avranno ancora nei prossimi mesi dopo la crisi di questi mesi.

I profili territoriali e di sostenibilità di Piemonte e Valle D’Aosta sono tra i più gradevoli dell’Italia.Dati di fatto su cui CRT insiste nel ricordare che il contesto paesaggistico e ambientaleincoraggiano il coinvolgimento delle comunità locali attraversoanche iniziative di raccolta fondi. Un senso di comunità che ritroviamo nelle parole di Giovanni Quaglia Presidente della Fondazione CRT quando dice che il bando  concorre “ concretamente alla  ripartenza di attività economiche ad alto impatto occupazionale, fondamentale per preservare il tessuto economico-sociale del territorio”. Sebbene con identità socio-economiche  diverse, Piemonte e Valle D’Aosta misurano i flussi turistici sull’accoglienza sparsa tra musei, castelli, chiese, pinacoteche , parchi. Nell’ultimo anno spiega Massimo Lapucci Segretario Generale della Fondazione l’iniziativa “ ha attivato un indotto di 300 piccole e medie imprese. Ha messo in moto nuovi cantieri che danno lavoro a tanti ‘artigiani della bellezza’ “. Il patrimonio finora salvato con i soldi CRT conta 2.600 beni storici, artistici e architettonici. Una ricchezza culturale di cui godono migliaia di persone che la brutta epidemia non dovrebbe comprimere nella imminente stagione estiva. I tempi per i restauri risentiranno della burocrazia, ma già sapere che una certa opera d’arte “nascosta “ un giorno potrà essere apprezzata, rallegra lo spirito. In attesa di  vederla davvero.

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