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Cucina stellata al top e Grande Pizzeria: Di Costanzo e Veccia danno vita a Lisola, tempio dell’alta gastronomia mediterranea a Forio d’Ischia

La scommessa di Di Costanzo e Veccia: una condivisione dinamica che annulla i confini tra cucina, pizza e brace. Un concept innovativo: grandi spazi all’aperto (700 mq di ambienti, escluso il parcheggio, e 150 posti a sedere) per attestare una rapporto diretto con l’ambiente e la storia

Cucina stellata al top e Grande Pizzeria: Di Costanzo e Veccia danno vita a Lisola, tempio dell’alta gastronomia mediterranea a Forio d’Ischia

Si rinsalda il rapporto di collaborazione e amicizia fra Nino Di Costanzo, il grande chef ischitano due stelle Michelin, quattro Cappelli dell’Espresso, tre Forchette dal Gambero Rosso, membro dell’associazione Les Grandes Tables du Monde alla guida del super celebrato ristorante Dani Maison che Forbes ha inserito tra i dieci ristoranti da non perdere nel mondo.  e Ivano Veccia uno dei più grandi maestri pizzaioli d’Italia conosciuto in tutto il mondo, tre spicchi nella Guida delle pizzerie italiane del Gambero Rosso, insignito per le sue attività internazionali del riconoscimento civico di ambasciatore dell’Isola d’Ischia nel Mondo da parte del sindaco dell’Isola.

La collaborazione fra i due giganti nelle rispettive competenze si concretizza in un originale progetto che li vede di nuovo insieme: l’apertura del ristorante-pizzeria Lisola, a Forio d’Ischia il comune carico di storia, di palazzi nobiliari, di Torri costiere e di chiese, tra cui quella del Soccorso, di botteghe di artisti locali, un ristorante che intende celebrare la cucina tradizionale ischitana, aperto dall’aperitivo alla cena

 “L’idea è nata dal rapporto di amicizia e di stima che ci lega da tantissimi anni”, spiega lo chef Di Costanzo. I lavori sono durati un anno e mezzo: il locale è stato costruito all’interno di una struttura di tufo verde, pietra tipica della zona di Forio, datata 1927, situata proprio di fronte al mare, da cui si può ammirare uno dei tramonti più belli del Mediterraneo e il leggendario raggio verde, il fenomeno ottico che ha ispirato poeti e scrittori tra cui Jules Verne che gli dedicò un romanzo “Il raggio verde”, e il regista francese Rohmer autore del film “Le Rayon vert” che nel 1986 vinse un Leone d’oro a Venezia.

Un concept innovativo: grandi spazi all’aperto per attestare una rapporto diretto con l’ambiente e la storia

Le proporzioni de Lisola (rigorosamente senza apostrofo) sono notevoli 700 mq di ambienti (escluso il parcheggio all’aperto) e 150 posti a sedere. Una scelta volutamente importante dei titolari –  nell’impresa oltre a Costanzo e Veccia è coinvolto come terzo socio  un imprenditore veneto Federico de Majo firma prestigiosa delle vetrerie di Murano  che ha dato vita a un brand di illuminazione e design moderno del vetro conosciuto in tutto il mondo, innamorato d’Ischia – come affermazione di un concept che vuole attestare un rapporto diretto e non mediato o contenuto con lo straordinario paesaggio artistico, storico e ambientale dell’Isola amata da   Elsa Morante, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Renato Guttuso, Truman Capote, Tennessee Williams, Maria Callas, Maupassant, Curzio Malaparte e Pablo Neruda, Luchino Visconti e il marchese de Sade, Ibsen e Allen Ginsberg

Il locale si sviluppa soprattutto all’esterno, con un giardino su una grande terrazza, un pergolato sorrentino artigianale, un albero d’ulivo al centro dello spazio e cinque privè. Le aree riservate sono delimitate da piante, vasi e punti verdi: tutte con una vista esclusiva sul mare. La sala interna è unica e verrà utilizzata soprattutto nei mesi invernali. Completano il progetto una cantina interrata nel tufo ischitano, una veranda con un angolo bar, il bancone della salumeria, la cucina, la pizzeria, la griglia e lo spiedo. La veranda è dotata di ampie vetrate panoramiche che offrono un’illuminazione naturale e una vista mozzafiato sul mare: sul soffitto i cesti artigianali dell’isola diventano originali paralumi. Gli ambienti sono accoglienti e informali e gli arredi sono quasi completamente italiani: la scelta dei tre soci è stata quella di privilegiare i materiali tradizionali prodotti dagli artigiani del posto, come il legno, la pietra e il ferro fondendoli con linee di alto design.

La scommessa di Di Costanzo e Veccia: una condivisione dinamica che annulla i confini tra cucina, pizza e brace

A tavola Di Costanzo e Veccia hanno scommesso sulla formula della condivisione: un concept molto dinamico che annulla i confini tra cucina, pizza e brace e rende Lisola un locale lontano dagli schemi, aperto a tutti. La cucina ha un’impronta mediterranea e tradizionale, basata sulla stagionalità delle materie prime, provenienti soprattutto dal Sud Italia. Un menu è dedicato proprio all’isola, con il raviolo di coniglio e il coniglio all’ischitana. Sono protagonisti anche i piatti iconici di Nino Di Costanzo, come gli spaghettoni ai cinque pomodori, la cacio e pepe con i gamberi rossi, le linguine all’astice, proposti accanto alla paella napoletana, al pesce e alla carne alla brace e al Pan Bauletto fatto in casa con burro e alici.

Tre forni, di cui due elettrici e uno a legna: sono il regno del maestro pizzaiolo Ivano Veccia. Lo chef porta a Lisola diverse “pizze signature”, tra cui la “Lasagna povera” e la Pizzaiuolo (la sua Provola e Pepe), oltre alla fritta e alla pala romana. Per la cucina e la pizza gli ospiti possono scegliere anche un percorso di degustazione. La carta dei vini include quasi 300 etichette, in particolare campane e ischitane, offrendo un viaggio in giro per l’Italia e la Francia: i tre soci hanno stretto una partnership con Cantine Ferrari. I dessert sono a base di frutta lavorata: ma, per il futuro, Nino Di Costanzo realizzerà dolci della tradizione proposti in chiave moderna. 

Di Costanzo filosofo stellato della grande cucina mediterranea che coinvolge i suoi clienti anche in cucina

Parlare di Nino di Costanzo è parlare di uno dei più grandi maestri italiani della cucina mediterranea concepita come una poesia del territorio. La sua carriera inizia da giovanissimo quando, spinto dalla passione trasmessagli dalla mamma e dalla nonna inizia a studiare ed a lavorare fino ad arrivare alla corte di grandi Chef come Marchesi, Arzak tre stelle Michelin nel 1989, confermate per oltre venticinque anni, fondatore della Nuova Cucina Basca, che influenzerà decisamente la cucina spagnola, tra cui quello che oggi è considerato uno dei migliori chef del mondo, Ferran Adriá nei, più prestigiosi hotel e ristoranti di lusso del mondo. Nel 2008, guadagna la sua prima stella Michelin al ristorante Il Mosaico (situato all’interno dello storico Hotel Manzi di Casamicciola Terme che ebbe fra i suoi illustri ospiti Giuseppe Garibaldi); trascorso poco meno di un anno arriva la seconda stella accompagnata dalla carica di Grand Chef ed Ambasciatore Relais Chateaux. Poi  nel 2016 la scelta del grande salto, mettersi in proprio e realizzare in una antica casa di proprietà della famiglia nell’entroterra a  Ischia il  “Daní Maison”, elegante e raffinato ristorante di territorialità e innovazione dove gli ospiti – in controtendenza con le cucine blindate dei grandi chef – possono trovare posto addirittura in cucina, per assistere in prima fila alla preparazione dei piatti, una scelta motivata dal fatto di mettere il cliente a proprio agio, in  un luogo con una storia, delle radici ed un forte radicamento con il territorio dove l’ospite è posto al centro dell’attenzione e si sente a casa propria, ma con un grande servizio discreto e raffinato. E tutto attorno ulivi e limoni, la firma della mediterraneità che immediatamente viene gratificata dalla guida rossa di Due stelle Michelin.

Le pizze di Veccia, formatosi con Enzo Coccia, oggi sono un classico

Ha una lunga e prestigiosa storia anche Ivano Veccia, classe 1981 che ha iniziato a confrontarsi con il mondo della pizza già da giovanissimo, seguendo i consigli del suo maestro, Enzo Barone, dietro al bancone di “Terra del Fuoco” passando poi per   esperienze formative a Piacenza e Milano, a Londra dove ha imparato l’arte della pizza napoletana, da “Rosso Pomodoro”, sotto la guida di Antonio Magno, approdando nel  2006 al “Palm Beach” di Ischia dove incontra lo chef Nino Di Costanzo, con il quale avvierà un’intensa collaborazione, in Italia e all’estero per perfezionarsi dopo con Enzo Coccia, mitico e storico gran maestro della pizza napoletana. Il 2015 è stato un anno molto importante per Veccia: è diventato responsabile del settore pizzeria di “Ischia Safari”, la grande manifestazione che attira chef illustri dall’Italia e dall’estero ideata assieme a Nino Di Costanzo. Le sue realizzazioni la pizza “Lasagna povera”, ispirata alla Cosacca, la pizza ischitana la Pizzaiuolo, con San Marzano Dop, crema di grana, Mamma Bruna grattugiato (monolatte di razza bruna), fior di latte affumicato, sette tipi di pepe provenienti da tutto il mondo e olio Evo affumicato fatto in casa, sono oramai dei classici che hanno segnato la storia della pizza napoletana moderna.

Lisola Restaurant

via Giovanni Mazzella, 116

80075 Forio (NA)

tel. 081.18182524

https://lisola.restaurant

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