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Crosetto, Elezioni 2022: «Serve un patto con gli avversari per il Paese», ma il centrodestra pensa ad altro

Imagoeconomica

Meno male che Guido Crosetto c’è. Si capisce che il co-fondatore di Fratelli d’Italia non viene dalla politica politicante e che non si è mai scordato di essere prima di tutto un imprenditore: anche nel pieno della più pazza delle campagne elettorali, i suoi interventi si distinguono nettamente dai suoi compagni di cordata del centrodestra perchè sono sempre improntati alla sobrietà, alla competenza e alla concretezza. Questo non vuol dire che Crosetto rinunci a dire con chiarezza quel che pensa. Se ne ha avuta una dimostrazione martedì sera quando in una delle tante (o forse) troppe trasmissioni elettorali Crosetto, fingendo di parlare solo ai telespettatori, non ha perso l’occasione per mandare un messaggio inequivocabile allo stesso centrodestra, che ha fatto del presidenzialismo e del federalismo, le principali bandiere della sua piattaforma elettorale, malgrado non pare che siano precisamente i primi problemi di cui gli italiani si preoccupano ogni giorno.

Crosetto: l’autunno sarà caldissimo, ecco perché ci vuole un patto

“Signori – ha detto in buona sostanza Crosetto – ma abbiamo consapevolezza che ci aspetta un autunno caldissimo in cui l’emergenza economica si intreccerà con quella sociale? Le bollette, il caro-energia e l’aumento dei prezzi alimentari, l’inflazione che galoppa, le imprese che faticano a tirare avanti, la difficoltà di far incontrare la domanda e l’offerta di lavoro, la siccità e altro ancora: le forze politiche sono coscienti che è a queste emergenze che devono dare una risposta?”. Siete pronti? Verrebbe da dire con Mario Draghi, ma per ora la spartizione delle poltrone sembra dominare più di ogni altra cosa i pensieri delle forze politiche di centrodestra e di centrosinistra, con rarissime eccezioni.

Crosetto però non è tipo da arrendersi facilmente e sul Corriere della Sera di oggi rilancia, proponendo “un patto con gli avversari per il bene del Paese”. “A settembre – spiega Crosetto, che in un possibile governo di centrodestra potrebbe essere chiamato a fare il ministro dell’Industria – sul nostro Paese si abbatterà uno tsunami con una prevedibile minore ricchezza reale del 10%. Vivremo momenti di difficoltà spaventosa” con rischi di conflitti sociali che impongono grande responsabilità a tutte le forze politiche. Ecco perchè – argomenta Crosetto – c’è bisogno di un Patto, senza il quale a perdere saremmo tutti”. Un Patto con gli avversari.

Il patto di Crosetto oggi è improponibile ma se dal voto uscisse un quasi pareggio?

Crosetto è il primo a sapere che in campagna elettorale il suo appello non ha nessuna possibilità di essere accolto. Ma dopo? Dopo dipenderà dal risultato elettorale. Se il centrodestra, come indicano gli attuali sondaggi che parlano di un suo vantaggio di 10-12 punti percentuali sul centrosinistra, vincerà a mani basse, non ci sarà alcun Patto tra destra e sinistra perchè l’opposizione dovrà metabolizzare la sconfitta e non farà nessun sconto. Ma se il risultato fosse vicino al pareggio al punto da chiamare a Palazzo Chigi una figura terza simil-Draghi? Allora sì che bisognerà rispolverare la proposta di buon senso di Crosetto, che aggiunge: “Il compito principale di un partito conservatore in Italia oggi è far sì che non si perda la sua capacità manifatturiera e produttiva e il Paese va reso fertile per gli investimenti italiani e stranieri” Nessuno ha la bacchetta magica ed è per questo che, specialmente di fronte all’emergenza e un autunno caldissimo, il dialogo è santo. Speriamo che lo capiscano anche i leader del centrodestra: anzichè inseguire le chimere del presidenzialismo e del federalismo ascoltate le sagge parole di Crosetto.

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Categories: Politica