Capitombolo finale delle Borse, compresa Piazza Affari che chiude in ribasso dell’1,3%, comunque poco sopra i 22 mila punti (indice Ftse Mib a 22.015).
Si allarga lo spread e torna sopra quota 100 punti base, il differenziale tra BTP e Bund si porta a 103 punti base (+4,7%). Il rendimento del decennale risale sopra 1,40%. Pesa sull’eurozona il ritorno di incertezza sulla situazione greca.
Dopo aver registrato ieri la perdita più ampia dell’ultimo mese, oggi rimbalza il petrolio Brent: il future del greggio del Mare del Nord guadagna il 2,5% a 60,9 dollari. Stamattina il governo libico con sede a Bengasi, ha bombardato con l’aviazione i porti controllati dal governo rivale con sede a Tripoli.
Eni -1%, Saipem -0,1%, Tenaris +1,4%.
Il ribasso ha colpito banche e l’automotive, colpito dal calo del trend delle vendite di automobili in febbraio sul mercato Usa, meno brillanti del previsto.
L’indice Dow Jones perde lo 0,4%, l’S&P500 -0,4%, Nasdasq -0,5% sotto quota 5.000.
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Ne fa le spese anche a Piazza Affari Fiat Chrysler -3,3%: a febbraio la casa di Detroit, pur registrando vendite in crescita del 5,6%, ha deluso gli analisti che prevedevano un aumento tra l’8 ed il 9%. Pesante anche il calo di Ford. Deboli le banche. Drammatica la discesa di Monte Paschi -9,9% in attesa del cda di domani che dovrebbe dare il via libera all’aumento di capitale ed al raggruppamento delle azioni. In discesa anche Unicredit -1% ed Intesa -2%. Debole Telecom Italia -0,3% in attesa delle indicazioni in arrivo dal Consiglio dei ministri dedicato al piano banda larga .
Mediaset -3%.
Enel rallenta nel finale e perde il 2,2%, Snam Rete Gas l’1,7%.
Finmeccanica è in rialzo dello 0,3%. Secondo indiscrezioni raccolte da Reuters, la holding italiana della Difesa ha avviato la vendita di alcuni asset della sua controllata americana Drs Technologies, dando incarico alla banca d’investimento Jefferies Group di raccogliere le manifestazioni di interesse. Prese di beneficio, infine, su Luxottica che ha chiuso sui sui minimi della seduta a 54,40 euro, in calo del 2,9%. Ha pesato la delusione per il dividendo fissato a 1,44 euro per azione contro 0,65 euro di un anno ma atteso ben più alto (fino a 3 euro) considerando l’ampiezza delle riserve distribuibilI.
In controtendenza Stm + 0,67% e Buzzi +0,49%.