La settimana inizia positivamente per l’oro, che rimane sui livelli di chiusura della settimana precedente attorno ai $1690 all’oncia, sostenuto dalle notizie di ulteriore quantitative easing della Banca Centrale Giapponese. In termini di Yen, il prezzo dell’oro ha toccato in settimana un nuovo record assoluto.
La mancata rottura della soglia psicologica dei $1700 ad inizio settimana si è poi trasformata in un ribasso pesante a partire da mercoledì sera, in seguito alla diffusione di alcuni dati economici migliori delle aspettative, in particolare l’indice PMI che si è rivelato positivo per tutta l’Eurozona, con unica esclusione della Francia.
Venerdì il ribasso è proseguito dopo i dati dell’IFO della Germania (indice che misura il business sentiment) che ha riportato il valore più alto da giugno.Il fixing dell’oro di venerdì pomeriggio è stato di $1660 all’oncia, un ribasso dell’1,7% rispetto al dato della settimana precedente. In termini di euro, il fixing di €1233,10 all’oncia indica uno scivolone settimanale del 2,9%.
Nonostante le evidenti difficoltà sul breve termine, gli analisti concordano col considerare che le condizioni macroeconomiche per il lungo termine non sono modificate. Goldman Sachs in settimana ha previsto un prezzo di $1825 all’oncia entro i prossimi tre mesi.
Dal punto di vista della domanda fisica, sembra che il capodanno cinese stia muovendo la richiesta meno del previsto. Nonostante ciò una ricerca di Natixia pubblicata venerdì e basata sugli ultimi dati disponibili sulla produzione mineraria e sulle importazioni, mostra che la Cina è ora il più grande consumatore di oro al mondo, superando l’India. I dati a rilento dell’India sembrano dovuti a una combinazione della debolezza della Rupia, lenta crescita economica e aumento delle tasse di importazione.Settimana in lieve perdita anche per l’argento. Il fixing di venerdì, a 31,56 all’oncia riflette una perdita settimanale dello 0,82%.
La prossima settimana si terrà la riunione mensile della Fed. All’ordine del giorno la decisione sui tassi di interesse e sulla continuazione del programma di QE.
Allegati: Articolo tratto da BullionVault