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Crollo delle aste immobiliari in Italia: -21% nel primo semestre 2024. I dati dell’Osservatorio Brick

Le aste immobiliari in Italia continuano a diminuire: 70 mila nuovi avvisi nel primo semestre 2024, con un valore complessivo delle offerte minime di partenza in calo del 14%. Lombardia prima regione per numero di aste, Roma la regina delle città. Ecco i dati dell’Osservatorio Brick di Berry Srl

Crollo delle aste immobiliari in Italia: -21% nel primo semestre 2024. I dati dell’Osservatorio Brick

Continuano a diminuire le aste sul territorio nazionale. Nel primo semestre del 2024, il numero di aste pubblicate in Italia è sceso a circa 70.000, con una riduzione del 21% rispetto alle 87.773 del primo semestre 2023. Il valore complessivo delle offerte minime di partenza è diminuito a circa 12 miliardi di euro, in calo del 14% rispetto ai 14 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente.

Sono i dati riportati dall’Osservatorio Brick di Berry Srl (ex Cherry Srl), startup fintech che utilizza algoritmi di intelligenza artificiale per analizzare il mercato immobiliare e delle aste in Italia, facendo riferimento al Portale delle Vendite Pubbliche. L’Osservatorio copre le categorie di immobili residenziali, commerciali, industriali e altre.

Pubblicate 70 mila nuove aste

Tra gennaio e giugno 2024, il portale delle vendite pubbliche ha registrato quasi 70 mila nuovi avvisi d’asta, segnando una diminuzione del 21% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Di questi avvisi, il 53% riguarda immobili residenziali, il 19% immobili commerciali, il 4% immobili industriali e il restante 24% comprende altre categorie di immobili.

Aste immobiliari: domina la Lombardia, Roma sempre in testa

A livello regionale, la Lombardia ospita il 12% del totale delle aste, con 8.492 avvisi, sebbene questo rappresenti una diminuzione del 26% rispetto all’anno precedente. La Sicilia segue con l’11,5% (8.048 avvisi, -19%) e il Lazio con l’11% (7.716 avvisi, -9%). La Valle d’Aosta, con soli 87 avvisi, è la regione con il calo più accentuato (-29%).

A livello macro-territoriale, la maggior parte degli avvisi si concentra nel Centro Italia (29%), seguito dal Sud (24%), Nord-Ovest (20%), Isole (16%) e Nord-Est (11%).

Tra le grandi città, Roma è in testa con 2.236 aste, anche se ha visto una leggera diminuzione del 1% rispetto al primo semestre 2023. Al secondo posto c’è Palermo con 478 aste (-7%), seguita da Genova con 450 (-6%) e da Catania e Perugia, entrambe con 434 aste, ma con cali rispettivi del 25% e del 12%. A livello provinciale, la Città Metropolitana di Roma è la leader con 5.084 aste, rappresentando il 7,3% del totale nazionale, seguita da Cosenza e Perugia con 1.990 e 1.981 aste rispettivamente.

Tra i Tribunali locali, quello di Roma ha il maggior numero di nuove aste pubblicate con 3.023, in aumento del 5% rispetto allo scorso anno. Seguono Cagliari con 1.982 aste (+16%), Milano con 1.695 (-5%) e Brescia con 1.546 (-20%).

Aste: la base media di partenza

Nel primo semestre del 2024, la base d’asta media in Italia è salita a circa 170 mila euro, segnando un aumento del 7% rispetto ai 159 mila euro dello stesso periodo del 2023. Le basi d’asta variano tra le categorie: gli immobili industriali hanno una base media di circa 636.000 euro, gli impianti sportivi 1.200.000 euro, gli immobili commerciali 192.000 euro e quelli residenziali 127.000 euro.

A livello regionale, il Trentino-Alto Adige ha il valore medio di base d’asta più alto, con circa 277.000 euro, seguito dalla Sardegna (276.000 euro), Toscana (240.000 euro) ed Emilia-Romagna (207.000 euro). In fondo alla classifica si trovano la Calabria (97.000 euro) e il Molise (95.000 euro).

Per quanto riguarda il valore totale delle basi d’asta a livello regionale, la Lombardia guida con 1,6 miliardi di euro, nonostante un calo del 18% rispetto all’anno precedente. Seguono Lazio con 1,3 miliardi e Toscana con 1,1 miliardi. A livello provinciale, la Città Metropolitana di Roma ha il valore totale più alto, con 1 miliardo di euro, seguita da Milano e Perugia con 391 e 384 milioni di euro rispettivamente.

Crescono ancora le aste telematiche

Anche nel primo semestre del 2024, crescono le aste gestite in modalità asincrona telematica passando dal 33% del 2023 al 38%, senza però influenzare significativamente il totale delle aste. Al contempo, le vendite presso il venditore e le aste sincrone miste sono calate rispettivamente del 30% e del 20%, mentre le vendite sincrone telematiche hanno visto una riduzione del 7%.

“Continua la tendenza alla contrazione delle aste pubblicate a livello nazionale. Il calo del 19% osservato nel 2022-2023 si conferma con un ulteriore -21% nel primo semestre 2024. Nonostante la riduzione nel numero di aste, il valore medio degli immobili è aumentato del 7%, indicando una stabilità dei valori immobiliari.” ha commentato Chai Botta, responsabile dell’Osservatorio Brick.

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