Non solo borse e bond. La pioggia di vendite che si è abbattuta sui mercati già dalla settimana scorsa ha contagiato anche le criptovalute, asset rischiosi per eccellenza, con il bitcoin che a metà mattinata è sceso a quota 23.572 dollari (22.598 euro), segnando un ribasso di oltre il 13%. Dal massimo storico raggiunto lo scorso novembre, il bitcoin ha lasciato sul terreno oltre il 60 per cento del proprio valore, tornando ai livelli di dicembre 2020. In forte ribasso anche la capitalizzazione di mercato, crollata a 450 miliardi di dollari.
Bitcoin: Celsius sospende i prelievi
A causare la rovinosa caduta della “regina delle criptovalute” sta di certo contribuendo l’ondata speculativa che sta colpendo tutti i mercati finanziari a causa della stretta delle banche centrali e dell’elevata inflazione. Ma a scatenare le vendite odierne è stata anche la decisione di Celsius, una delle più grandi società di prestito di criptovalute al mondo con un patrimonio di oltre 20 miliardi di dollari, che ha comunicato l’intenzione di sospendere i prelievi dai conti degli utenti, gli scambi e i trasferimenti di token tra account, senza fornire una data per la ripresa delle attività. La motivazione? “Condizioni di mercato estreme”, sostiene la piattaforma. “Adottiamo oggi questa misura – spiega ancora il gruppo del New Jersey in una nota – per mettere Celsius in una posizione migliore e poter onorare, nel tempo, i suoi obblighi per quanto riguarda i prelievi”.
Crollano anche le altre criptovalute
Insieme al bitcoin crolla tutto il comparto delle criptovalute: l’ethereum cede il 18% a 1193 dollari per una capitalizzazione di 147 miliardi, mentre Monero scende del 17% a 137 dollari. Attualmente, la capitalizzazione di mercato delle criptovalute è scesa sotto i mille miliardi.
“Le cripto restano alla mercé della Fed e strettamente correlate al Nasdaq e agli altri asset di rischio”, ha dichiarato Antoni Trenchev della piattaforma Nexo all’agenzia Bloomberg: “Siamo arrivati a sentire previsioni sul Bitcoin a 15mila dollari o anche sotto i 10mila, il che dice molto sul tipo di scenario macro che le monete virtuali stanno affrontando per la prima volta, oltre ai livelli di paura”.