Lo sbarco della Croazia nell’Ue lo scorso luglio era stato salutato con i fuochi d’artificio a Zagabria. A nemmeno 7 mesi dall’ingresso l’unico botto arriva dal vertice Ecofin. I ministri dell’Economia degli stati membri riuniti a Bruxelles hanno accolto la richiesta della Commissione europea di aprire una procedura per deficit eccessivo nei confronti del ventottesimo paese dell’Unione.
La Croazia dovrà rivedere i prori conti attraverso un programma di correzione già definito, che prevede il rientro nella soglia del 3% per la fine del 2016 e la riduzione graduale del rapporto deficit/Pil secondo un piano triennale: al 4,6% per la fine dell’anno, al 3.5% per il 2015 e al 2,7% per il 2016. Tra gli obiettivi anche un miglioramento annuale del bilancio strutturale dello 0.5% del Pil nel 2014, 0,6% nel 2015 e 0,7% nel 2016. Per centrarli il paese dovrà consolidare lo stato di bilancio e attuare le riforme della pubblica amministrazione e del mercato del lavoro, oltre a procedere con la revisione della spesa e il miglioramento del sistema fiscale.
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C’è anche una prima scadenza: la strategia di consolidamento dovrà essere presentata entro il prossimo 30 aprile. <