Dal sogno all’incubo. Altro che qualificazione anticipata agli ottavi di finale: a uscire in festa dal San Paolo è stato il Besiktas, e con lui anche il Benfica. La vittoria dei turchi sul Napoli fa sì che il Gruppo B, fino a qualche ora fa a fortissime tinte azzurre, veda riaprirsi ogni tipo di scenario. La squadra di Sarri resta al comando con 6 punti ma Besitkas (5) e Benfica (4) sono tornate a farsi sotto: e gli scontri diretti del ritorno a Istanbul e Lisbona creano preoccupazione sin da ora. Anche perché il Napoli è entrato ufficialmente in crisi: con quella di ieri siamo a tre sconfitte consecutive tra campionato e coppa, di cui sul campo amico (?) di Fuorigrotta.
“È un momento in cui ci complichiamo da soli le partite – ha sospirato Sarri. – La squadra non gioca male, anzi in alcuni momenti esprime un buonissimo calcio però vedo troppa preoccupazione. Dobbiamo tornare a divertire e divertirci, solo così arriveranno anche i risultati”.
Difficile contraddire in toto il tecnico azzurro. Gara di Bergamo a parte, il Napoli continua a esprimersi su buoni livelli, giocando a ritmi alti e creando svariate occasioni da gol. Rispetto a qualche tempo fa però gli errori individuali sono aumentati di molto e il discorso vale soprattutto per la fase difensiva. Negli ultimi 4 giorni la squadra ha subito 6 reti, oltretutto in casa, e in quasi tutte c’è la complicità di uno o più giocatori azzurri.
Restando a ieri sera, il risultato sarebbe stato molto diverso con un po’ di attenzione in più, anche se più che altro è il caso di parlare di lucidità. Quella di Jorginho per esempio, che ha letteralmente regalato il 2-1 di Aboubakar (38’, prima di lui avevano segnato Adriano per lo 0-1 turco e Mertens per il momentaneo 1-1 del Napoli), o quella di Insigne, autore di uno sciagurato errore dal dischetto che avrebbe potuto cambiare la partita dei compagni, oltre che la sua (50’).
Lorenzinho è il grande sconfitto della serata: le sue lacrime al momento del cambio con Gabbiadini, sottolineate dai fischi assordanti del San Paolo, valgono più di mille parole. Sarri ha così deciso di sconfessare la scelta iniziale (Manolo in panchina in virtù del falso nueve) e affidarsi all’unico centravanti rimastogli in rosa e la mossa, almeno per pochi minuti, sembrava poter funzionare.
È stato proprio Gabbiadini infatti a firmare il 2-2 sul secondo rigore assegnato dal russo Karasev (74’) ed è sempre stato lui a segnare il 3-2 in semirovesciata: peccato però che l’assistente glielo abbia annullato per un offside mal valutato (il tocco di un giocatore turco lo aveva rimesso in gioco). L’errore più grande della cinquina arbitrale è però arrivato qualche minuto dopo: Aboubakar, al momento di insaccare in rete il pallone del 3-2, era nettamente avanti alla linea difensiva del Napoli, peccato che non se ne sia accorto nessuno. Ulteriori rimpianti sulla serata azzurra, inizialmente nata con i migliori auspici e trasformatasi piano piano in un disastro.