La Borsa sembrava aver ignorato la crisi politica italiana, ma adesso che quest’ultima si è ufficializzata (con tutto quello che ne consegue, compreso il rischio di non rispettare le scadenze della manovra finanziaria), i mercati hanno finalmente reagito. E male. Milano, che negli ultimi giorni aveva guadagnato terreno come tutti gli altri listini, in uno scenario internazionale che alla vigilia di Ferragosto sembrava delinearsi in maniera confortante, oggi apre in forte ribasso, perdendo poco prima delle 10 oltre l’1,7%, sotto i 20.500 punti. Poco dopo l’apertura della seduta, sono soltanto due i titoli in territorio positivo: Atlantia e Stm. Tutti gli altri, a incominciare dalle banche, perdono parecchio: Banco Bpm -4,5%, Ubi Banca -4,1%, Unicredit, segnata anche dall’improvvisa scomparsa del presidente Saccomanni -3,6%, Intesa Sanpaolo -3%.
Nell’insieme, il comparto finanziario in Italia crolla del 3%: l’indice intorno alle 10 è sceso fino a 10.612,95 punti. Non è più rassicurante l’andamento dello spread Btp Bund, che anzi dopo il lieve rialzo delle ultime sedute oggi registra un’impennata in zona 230 punti base, dai 210 della chiusura di ieri. Il valore è all’incirca quello toccato lo scorso 1 luglio, mentre alla fine del mese di luglio il differenziale tra il rendimento del decennale di riferimento italiano e il benchmark tedesco aveva toccato il minimo storico col Governo uscente, a 186 punti base.