Non tutto il male vien per nuocere. L’improvvisa gelata dei listini azionari, giustificata dalte tensioni sui mercati monetari legate alla crisi greca e portoghese e dall’eccesso di liquidità più che dai risultati aziendali, ha provocato una situazione anomala che offre buone occasioni al pubblico degli investitori. Alla vigilia della campagna delle trimestrali Usa, che si aprirà lunedì con i conti di Alcoa, il rapporto tra prezzi ed utili dell’indice Standard & Poor 500 veleggia attorno alle 12,5 volte, assai al di sotto dei valori “normali” (tra 16 e 17 volte). Ancor più eccezionale la situazione del Vecchio Continente, dove il rapporto p/u non supera le 10 volte. Una nota a parte, poi, la merita Piazza Affari: due titoli del paniere Ftse/Mib presentano cedole degne di junk bond: è il caso di Telecom Italia , con un rendimento dl 6,19%, sostenuto indirettamente dall’andamento piatto del titolo, che da gennaio ha lasciato sul terreno il 3,05%; o ancor di Mediaset, sotto del 28% da gennaio (tutti i dati si riferiscono alle quotazioni del 5 luglio scorso) che vanta addirittura una cedola del 10,7 per cento. Fuori dal paniere principale, di rilievo anxche la cedola di Mondadori (6,93%), che compensa quasi integralmente la flessione del titolo (-7,32%)
Ma in non pochi casi la crescita del dividend yied non è il frutto delle quotazioni depresse ma al contrario s’accompagna alla tenuta o ad apprezzamento del titolo in Piazza Affari. Si potrebbe in proposityo delineare una vera e propria “top ten”. Eccola.
Dividend yield return y to date (al 5 luglio)
enel 6,36% 17,65%
snam 5,6% 10%
banca generali 5,69% 7,7%
a2a 5,61% 3,60%
marr 5,61% 3%
med 4,79% 3,54%
terna 6,60% 0,32%
eni 6,05% 0,73%
ima 6,04% 1,78%
benetton 4,6% 10,3%
Da questa mappa emerge la buona performance di alcuni titoli anticiclici, a partire dalle utilities largamente rapresentate. Ma non va sottovalutata la performance di alcune aziende industriali, fortemente legate all’andamento dell’export (vedi Ima o la stessa Benetton), piuttosto che i frutti del riposizionamanto strategico di realtà come Banca Generali, punta di diamante del Leone nel settore dell’asset management.
L’andamento erratico dei listini ha creato poi altre opportunità per chi vuole abbinare il sostegno di un buon dividendo alle prospettive di ripresa della Borsa nella seconda parte del 2011, ipotesi realistica se verrà superato l’attacco concentrico nei confronti dell’Eurozona.
A scorrere la tabella emergono discrete opportunità.
Sul fronte dei bancari, Intesa offre ai prezzi del 5 luglio un dividend yield del 4% tondo, contro il 2,41% di Mediobanca (che si è confernato uno dei bancari più soli nello stoxx europeo di settore) o il 4,79% di Mediolanum. Sopra il 4% figurano anche istituti medi, come Banca Carige (4,46%) e Creval (4,14%).
Di grande interesse il rendimento di Finmeccanica (4,91%) o della stessa Brembo (2,96%) che pure ha messo a segno una performance ragguardevole (+31%).
Tra le “small cap”, infine, ecco una selezione di titoli con il doppio requisito: rendimento ben superiore a Bot e Btp e dscreta tenuta in Piazza Affari:
div yield performance
ACEGAS 4,18% 13,48%
PIQUADRO 3,67% 45%
IRCE 2,71% 42%
VITTORIA ASS. 4,4% 9,01%
Ed ecco l’analisi complessiva del Ftse/Mib
A2A 5,61% 3,60%
ANSALDO 2,92% -10,65%
ATLANTIA 5,19% -5,52%
AUTOGRILL 2,60% -12,87%
AZIMUT 1,60% -5,75%
BMPS 3,59% -20,53%
B.POP 1,8% -33,7%
BPM 5,6% -34,08%
BULGARI 51,19%
BUZZI UNICEM 13,64%
CAMPARI 1,03% 18,99%
DIASORIN 1,19% 4,78%
EGP 1,48% 15,69%
ENEL 6,36% 17,38%
ENI 6,05% 0,8%
EXOR 1,38% -8,71%
FIAT IND
FIAT 1,16% 15,44%
FINMECCANICA 4,91% -2,29%
FON SAI – -27,43%
GENERALI: 3,06% 3,48%
IMPREGILO 2,78% 1,16%
INTESA SAN PAOLO 4% -2,10%
LOTTOMATICA – 44%
MEDIASET 10,7% -28,30%
MEDIOBANCA 2,41% 4,88%
MEDIONALUM 4,79% 3,48%
PARMALAT 1,39% 26,34%
PIRELLI 2,16% 26,28%
PRYSMIAN 1,18% 10,75%
SAIPEM 1,7% -2,47%
SNAM 5 ,6% 10%
STM 3,88% -9,6%
TELECOM 6,19% -3,72%
TENARIS 1,84% -13,08%
TERNA 6,60% 0,51%
TOD’S 2,13% 27,20%
UNICREDIT 1,97% -2,39%
UBI 3,44% -33,70%