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Crisi automotive, Nissan taglia 9 mila posti di lavoro e vende il 10% di Mitsubishi

Imagoeconomica

Dopo Volkswagen oggi è il turno di Nissan di annunciare un piano di ristrutturazione drastico per rispondere alla crisi che sta investendo il settore automotive. La casa automobilistica giapponese, tra le più prestigiose del mondo, ha deciso di tagliare 9.000 posti di lavoro a livello globale, una misura che riguarda quasi il 7% della sua forza lavoro (133.580 a fine marzo). Nissan ha anche annunciato la riduzione del 20% della sua capacità produttiva, una mossa che, nelle intenzioni del gruppo, dovrebbe portare a un’ottimizzazione dei costi e a un recupero della competitività sul mercato globale.

Queste decisioni arrivano in seguito al calo delle vendite, che ha colpito duramente i conti della società, costringendola a rivedere al ribasso le sue previsioni sui ricavi e sugli utili operativi per il 2024. Il piano di tagli non riguarda solo i posti di lavoro: Nissan ha infatti scelto di adottare misure incisive anche per ridurre i costi operativi, inclusa la vendita di una quota del 10,02% di partecipazione in Mitsubishi Motors.

Nissan, preoccupano i risultati: utile operativo scende del 90%

Nissan ha rivelato dati finanziari allarmanti: l’utile operativo è sceso di ben il 90% rispetto all’anno precedente (303,8 miliardi di yen), toccando i 32,9 miliardi di yen (circa 195 milioni di euro) nel trimestre luglio-settembre. Un margine operativo dello 0,5%, drasticamente ridotto rispetto al 5,6% dello scorso anno, evidenzia il crollo della redditività. Anche il fatturato è calato di 79,1 miliardi di yen, per un totale di 5.980 miliardi (36,1 miliardi di euro).

L’azienda ha dichiarato che le difficoltà sono state amplificate da un aumento delle spese di vendita e dagli sforzi per ottimizzare l’inventario, particolarmente impegnativi sul mercato statunitense. Anche la Cina, il mercato automobilistico più grande al mondo, ha pesato negativamente sui conti del gruppo: Nissan non offre in questo paese una gamma di veicoli elettrici competitiva, un vuoto che i rivali cinesi come BYD e Tesla hanno saputo colmare rapidamente.

Tesla e i marchi cinesi stanno guadagnando terreno a livello mondiale, imponendo nuovi standard di efficienza e sostenibilità. Nissan, sebbene pioniera nel settore dei veicoli elettrici con la Nissan Leaf, sta trovando difficoltà nel mantenere il passo, soprattutto nei mercati asiatici.

Nissan vende il 10% di Mitsubishi Motors

Nissan ha deciso anche di ridurre la sua partecipazione in Mitsubishi Motors dal 34% al 24%, con la vendita di 149 milioni di azioni, pari al 10,02% del capitale. L’operazione non modificherà le collaborazioni industriali in atto tra le due aziende (e in particolare l’alleanza con Renault), ma dovrebbe fornire a Nissan maggiore flessibilità finanziaria, favorendo la possibilità di ulteriori investimenti per il rilancio.

La scelta, come ha spiegato Nissan, “supporterà la strategia gestionale di Mitsubishi e migliorerà la flessibilità finanziaria di Nissan”, aprendo la strada a nuove opportunità di crescita in un periodo di grande incertezza per il mercato automobilistico.

Per rispondere alla crisi, la casa giapponese ha adottato ulteriori misure. L’amministratore delegato Makoto Uchida ha deciso di ridurre volontariamente del 50% il proprio stipendio, una mossa simbolica che mira a rassicurare investitori e dipendenti sulla volontà del management di impegnarsi in un rilancio concreto. Inoltre, Nissan ha istituito una nuova posizione di “Chief Performance Officer”, incaricata di monitorare il progresso delle iniziative di ripresa delle vendite e degli utili, a partire da dicembre.

Nonostante i tagli, l’azienda ha dichiarato l’intenzione di ridurre i costi fissi di 300 miliardi di yen e i costi variabili di altri 100 miliardi, puntando a un modello di gestione più sostenibile.

Nissan: guidance rivista al ribasso

Alla luce di questi cambiamenti, Nissan ha drasticamente abbassato le sue previsioni per l’anno finanziario 2024, riducendo le stime di produzione annuale da 3,45 milioni a 3,2 milioni di unità e abbassando le proiezioni sull’utile operativo del 70%, da 500 a 150 miliardi di yen. Makoto Uchida ha sottolineato come la situazione attuale rappresenti una “lezione importante” per l’azienda: “Non siamo stati in grado di stare al passo con i tempi”. Nissan si trova ora di fronte a una fase di ridefinizione strategica, con l’obiettivo di costruire una struttura aziendale più resiliente e orientata al futuro.

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Categories: Economia e Imprese