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Criptovalute: Ethereum supera il Bitcoin: in vista un 2025 effervescente. Le mosse di Trump e cosa tenere d’occhio

Imagoeconomica

Il mercato delle criptovalute non vede l’ora che Donald Trump entri alla Casa Bianca il prossimo 20 gennaio e realizzi quelle promesse che aveva fatto in campagna elettorale riguardo una deregolarizzazione del settore e facilitazioni varie. Intanto non solo il Bitcoin, la maggiore criptovaluta, si è mossa, ma si stanno muovendo anche tutte le altre. Ma addirittura l’allievo sta superando il maestro: l’ether, che è sempre stata in ombra rispetto al bitcoin, ora la sta superando in termini di capitalizzazione.

Gli esperti vedono un 2025 forte, dopo un 2024 registrato dal settore come un anno storico per il Bitcoin anche dal punto di vista politico, con sempre più nazioni e istituzioni che ne hanno riconosciuto il ruolo di riserva di valore e di bene rifugio contro il deprezzamento delle valute fiat (che hanno dietro l’andamento di un Paese) e l’incertezza economica.

“Se il 2024 è stato un anno estremamente positivo, nel 2025 assisteremo ad alcuni avvenimenti chiave per il mondo delle criptovalute, che non riguarderanno solo il Bitcoin” dicono gli analisti di 21Shares, leader nel settore, con oltre il 40% di market share in Europa come emittente di Etp sulle cripto.

Si ricorda che in Italia, se entro fine dicembre non verranno applicate modifiche al disegno di legge che prevede un aumento dell’aliquota sulle cripto-plusvalenze, si passerà dal 26% al 42%.

L’exploit di Ethereum che supera il Bitcoin

Il mercato dei derivati di Ethereum è in fiamme. Secondo CoinGlass, l’open interest nei futures perpetui e standard di Eth ha raggiunto il massimo storico di 6,32 milioni di Eth, per un valore di oltre 27 miliardi di dollari, con un aumento del 17% dall’inizio del mese. Dal 1° novembre, l’ether ha addirittura superato il bitcoin, con un aumento del 47,5% rispetto al 38,5% del Btc. Tutta questa attività sui derivati e il crescente impegno degli utenti verso la finanza decentralizzata (DeFi), fa pensare che l’ether potrebbe tornare ai suoi massimi storici.

Nel 2025 è attesa la ripresa di Ethereum. Per gli esperti, al contrario di quanto visto con il Bitcoin, il 2024 non è stato un anno semplice per Ethereum, che ha registrato cospicui deflussi a vantaggio di soluzioni Layer1 come Solana e Sui, e ha visto una forte riduzione delle commissioni a causa dell’affermarsi delle catene Layer2.

Ciò ha fatto sì che la blockchain di Ethereum appare poco sfruttata rispetto alle sue potenzialità. La grande domanda di soluzioni per la conservazione e l’analisi dei dati e i costi convenienti che si sono venuti a creare potrebbero innescare una crescita superiore al 100% del network. Ethereum potrebbe anche beneficiare della nascita di numerosi Layer 2 specifici per un singolo settore, che potrebbero rimandare gli utenti verso la catena primaria, invece che dirottarli come avvenuto negli ultimi mesi.

I Paesi che puntano sulle cripto

Alcuni paesi, per cercare di uscire da crisi economiche pesanti, cercano nella lampada delle cripto la realizzazione dei loro desideri di rivincita. Alcuni governi hanno iniziato a sviluppare regolamentazioni sempre più favorevoli a questa criptovaluta: il Bhutan per esempio che ha guadagnato circa 800 milioni di dollari dal mining di Btc (il processo attraverso il quale nuovi Bitcoin vengono messi in circolazione) alimentato con energia idroelettrica.

Ma il caso più interessante è quello dell’Argentina che vuole adottare il Bitcoin come riserva di valore nazionale. Buenos Aires infatti ha detto di voler promuovere per il 2025 un bilancio che non prevede ulteriore indebitamento e la collaborazione che il presidente Milei ha già avviato con il presidente di El Salvador sarebbe un primo segnale quantomeno di una maggiore adozione da parte del primo.

Ma anche negli Stati Uniti la possibilità che si verifichi un evento simile è cresciuta, anche alla luce del fatto che oggi il Dipartimento della Giustizia detiene 208mila unità di Btc confiscati, per un valore attorno ai 14 miliardi di dollari.

Solana verso nuovi record di capitalizzazione: vince per velocità e prezzi contenuti

Per gli analisti, uno dei player di mercato che ha eroso più marketshare da Ethereum è stato Solana, con afflussi netti per 1,2 miliardi di dollari e 2 miliardi di trasferimenti diretti dal primo al secondo. La performance estremamente positiva che questa cripto ha registrato nel 2024 ha determinato uno scostamento di mercato degno di nota e, sebbene la maggior parte dei volumi provengano da memecoin (monete e token di criptovalute che combinano cultura pop e investimenti digitali), Solana rimane ancora un chiaro vincitore nell’attrarre nuovi utenti e nel conquistare capitali di altri network, grazie soprattutto alla velocità di esecuzione e alle commissioni sulle transazioni molto contenute.

“Ecco perché, sebbene non crediamo che possa ancora esserci un sorpasso, riteniamo che questo trend proseguirà anche nel 2025 e che questa valuta digitale continuerà a conquistare quote di mercato di Ethereum” dicon gli esperti di 21Shares.

A sostenere questa crescita c’è il ruolo sempre più importante che Solana sta avendo nella finanza tradizionale, che ormai sembra aver posto le basi per il lancio di prodotti TraFi anche su questo asset digitali, come Etf quotati negli Stati Uniti. Sebbene l’approvazione di questo strumento potrebbe non avvenire nel 2025, si prevede che la probabilità aumenterà man mano che ci avviciniamo alla fine dell’anno e alla prima metà del 2026.

La decisione storica della Sec, seguita da altri

Il 10 gennaio di quest’anno, la Sec ha preso una decisione storica, approvando la quotazione di un Etf spot sul Bitcoin negli Stati Uniti. In appena pochi mesi, questi Etf sono stati in grado in grado di attrarre oltre 20 miliardi di dollari di investimenti, segnando il record per il lancio più di successo della storia. Successivamente, sono stati lanciati gli Etf spot su Eth, mentre il Regno Unito ha approvato la quotazione per i soli investitori istituzionali di Etn su Btc ed Eth e Hong Kong ha quotato 6 Etf su Bitcoin ed Ethereum.

Lo scorso ottobre, le masse gestite degli Etp (Exchange traded products) sulle cripto si sono attestate attorno ai 100 miliardi di dollari, dicono a 21Shares e, sebbene l’80% della domanda provenga ancora da investitori retail, l’interesse di player istituzionali sta crescendo rapidamente. “Guardando al 2025, sappiamo che la due-diligence annuale sarà rivista nel mese di gennaio e molto probabilmente ciò porterà la rimozione di certi vincoli che hanno impedito a determinati stakeholder di investire nelle cripto tramite i prodotti disponibili e accelerando ancora di più la loro adozione” dicono gli analisti. “Considerando questi fattori e che l’approvazione di opzioni sul Bitcoin accrescerà ancora di più la liquidità del mercato, prevediamo che il prossimo anno il totale delle masse gestite degli Etp potrebbe raggiungere i 150 miliardi di dollari, con almeno uno degli Etf listati negli Usa nella top 25 dei maggiori Etf al mondo”.

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Categories: Finanza e Mercati