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Cripto, un altro caso di bancarotta: Silvergate Bank chiude. Crollano il titolo della casamadre e il Bitcoin

La banca, dopo aver annunciato la cessazione ordinata delle attività della banca e la sua liquidazione volontaria, ha precisato che provvederà al rimborso completo di tutti i depositi

Cripto, un altro caso di bancarotta: Silvergate Bank chiude. Crollano il titolo della casamadre e il Bitcoin

Se questo non è contagio: Silvergate Bank, banca californiana specializzata nel settore delle criptovalute, chiude i battenti e liquida tutti.
Lo ha comunicato Silvergate capital corporation, la holding che controlla la banca, annunciando la liquidazione ordinata delle operazioni dell’istituto di credito su base volontaria. “Alla luce dei recenti sviluppi normativi e di settore, Silvergate ritiene che la migliore linea d’azione sia la cessazione ordinata delle attività della banca e la sua liquidazione volontaria“, ha scritto la società in un comunicato.“Il piano di chiusura e liquidazione della banca include il rimborso completo di tutti i depositi”.

Alla notizia è seguito il crollo delle azioni e del bitcoin

Ieri, le azioni di Silvergate Capital Corp (NYSE:SI) sono crollate di circa il 36% nelle contrattazioni after-hours di Wall Street dopo l’annuncio della società. Nel pre-market di oggi, il titolo sta affondando del 42% a 2,84 dollari, con un -96% registrato negli ultimi 12 mesi. A novembre 2021 aveva toccato i massimi storici e un’azione Silvergate veniva pagata 222 dollari,
Allo stesso modo, il Bitcoin ieri ha rotto un supporto chiave, secondo l’analisi tecnica, e oggi continua a precipitare perdendo il 9,30% a 19.638,3 dollari per un totale di perdite in una settimana dell’11%, con gli investitori che stanno correndo per smobilitare le posizioni. A novembre 2021 il Bitcoin sfiorava in 70mila dollari.

L’effetto trascinamento dal calo del mercato e dalle altre bancarotte nel settore

A incidere sulla decisione sono stati il mercato ribassista delle criptovalute e la bancarotta di alcune società del settore, a partire da Ftx, l’exchange fondato dal controverso Sam Bankman Fried fallito lo scorso novembre, con cui la società aveva dei legami finanziari. Decisivo, poi, il crollo dei depositi, passati nel quarto trimestre da 8,1 miliardi a 3,8 miliardi.
I conti della banca potrebbero essere stati messi sotto pressione anche dal pressing dei regolatori statunitensi, secondo gli esperti del settore. I timori circa le attività di Silvergate erano iniziati la settimana scorsa, quando la banca aveva annunciato che avrebbe tardato a presentare il suo rapporto annuale alla Sec, l’autorità di controllo dei mercati finanziari statunitensi.

Timori per altri contagi

L’altro grande interrogativo che pone il fallimento della cripto-banca riguarda il tema di eventuali contagi, legato agli intrecci dell’istituto finanziario con altri attori dell’industria. Nei giorni scorsi l’exchange Coinbase quotato al Nasdaq si è affrettato a comunicare di avere un’esposizione minima in Silvergate. Nonostante questo il 9 marzo le azioni hanno perso oltre il 6% posizionandosi sotto i 60 dollari e lontanissime dai massimi a 360. Sotto pressione anche le azioni di MicroStrategy, la software company guidata da Michael Saylor e legata all’andamento della criptovaluta visto che detiene 132.500 Bitcoin, ovvero lo 0,63% della massima offerta prevista dal protocollo per la criptovaluta. Nell’ultima seduta il titolo MicroStrategy ha ceduto il 4%. La società di software ha un prestito pendente con Silvergate del valore di 205 milioni di dollari. Secondo gli analisti di Kwb il prestito è stato «significativamente sovra-collateralizzato con Bitcoin. “Al momento non abbiamo informazioni su come o a quale valore questo prestito potrebbe essere liquidato”.

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