Il vertice dei capi di Stato e di governo europei boccia come “illegale” il referendum indetto in Crimea, facendo seguito anche alle parole del presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Dalla riunione dei big Ue è emersa la chiara volontà di intraprendere un percorso di annessione dell’Ucraina tramite, entro maggio, un accordo di associazione, almeno politica, tra Europa e Kiev.
Ma da Bruxelles esce anche una volontà politica forte per il dialogo con Mosca per uscire dalla crisi con una soluzione politica, come poi confermato anche dalla lunga conversazione telefonica tra Obama e Putin: “Esiste via diplomatica”, hanno detto i due leader. Resta però il fatto che la decisione sulla Crimea ha portato l’Ue a ipotizzare uno strumento di pressione, in due fasi: bloccare visti e beni, per poi passare alle sanzioni commerciali.