La Crimea resta occupata, ma dopo il duro monito arrivato nella notte europea dal presidente americano Barack Obama (“la Russia è dal lato sbagliato della storia”) Vladimir Putin ha un po’ a sorpresa ordinato il rientro nelle rispettive basi permanenti alle forze russe impegnate nelle esercitazioni militari, iniziate il 26 febbraio scorso nelle regioni occidentali e centrali della Federazione russa.
Ad annunciarlo è il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo cui le relative disposizioni sono state impartite dal presidente, in quanto supremo comandante in capo, dopo essere stato informato dell’esito positivo delle manovre. Resta comunque molto alta la tensione (anche se stamattina i mercati finanziari tirano un piccolo sospiro di sollievo), tant’è vero che mentre l’Ue si prepara a discutere di eventuali sanzioni contro la Russia (giovedì è stato convocato il Consiglio Ue), gli stessi Stati Uniti hanno deciso di congelare ogni forma di cooperazione militare con la Russia “alla luce dei recenti eventi in Ucraina”.
Il Pentagono ha precisato che la sospensione riguarda tra l’altro “le esercitazioni, gli incontri bilaterali, le visite ai porti e la pianificazione di conferenze”. Non solo: l’amministrazione di Washington ha altresì bloccato tutti i colloqui in materia di scambi bilaterali e di investimenti con Mosca, come reso noto dall’Ufficio per il Commercio Estero.