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Crimea, i timori per il referendum fanno precipitare le Borse

I listini continentali, che già in mattinata erano deboli in virtù della crisi Ucraina e delle preoccupazioni sull’economia cinese, hanno registrato un’ulteriore impennata al ribasso nel primo pomeriggio complici i future su Wall Street in calo – Lusso ko – Nel Ftse Mib si salva solo Mps – Spread in risalita.

Crimea, i timori per il referendum fanno precipitare le Borse

Precipitano le Borse europee a metà giornata, compresa Milano che intorno alle 13,30 perde oltre due punti percentuali. I listini continentali, che già in mattinata erano deboli in virtù della crisi Ucraina e delle preoccupazioni sull’economia cinese (che già aveva fortemente penalizzato i mercati orientali e i titoli del lusso a Piazza Affari), hanno registrato un’ulteriore impennata al ribasso nel primo pomeriggio complici i future su Wall Street in calo.

Milano (intorno al -2%) e Madrid (-2,27%) guidano i ribassi, anche perchè le due piazze erano andate meglio nelle sedute precedenti. Parigi perde l’1,38%, Francoforte lo 0,94% e Londra lo 0,55%. In vista del fine settimana in cui si terrà il referendum della Crimea, gli investitori temono ripercussioni e preferiscono dunque alleggerire le posizioni, secondo i segnali che arrivano anche dagli Stati Uniti.

Anche lo spread è inquieto: in giornata ha toccato anche quota 190 punti base, salvo poi assestarsi appena sotto nel primo pomeriggio, comunque in rialzo rispetto alla chiusura di ieri.

A Piazza Affari, alle ore 13,30, tutti i titoli del paniere principale sono in rosso ad eccezione di Mps, che comunque rallenta il suo rally guadagnando solo l’1,9% a 0,2311 euro, rispetto all’exploit mattiniero. Il resto è un’ecatombe, guidata dal -5% di Ubi Banca, seguita a ruota dall’ennesima giornata disastrosa per i titoli del lusso, che soffrono i timori cinesi: Yoox -4,7%, Ferragamo -4,5%. 

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