Il nulla osta della Consob al prospetto informativo del Credito Valtellinese (Creval) per l’aumento di capitale da 700 milioni che scatta da lunedì è puntualmente arrivato, ma l’Autorità di controllo sulla Borsa ha indotto la banca lombarda a dichiarare, nel rispetto della Mifid 2, che le sue azioni (sia le nuove che le vecchie), che valgono ormai solo 0,1 euro, sono “a massimo rischio”.
Un bel rebus per i piccoli soci, che sono la stragrande maggioranza e che rischiano di perdere quasi tutto se non sottoscriveranno le nuove azioni dell’aumento di capitale, che è sì supergarantito da un consorzio di banche che si accollerà l’eventuale inoptato, ma che purtroppo non basterà per far fronte alle necessità della banca individuate dall’ultimo piano industriale traguardato al 2020.
E’ la stessa banca a sottolineare, nel prospetto approvato dalla Consob, che, quand’anche l’aumento di capitale andasse regolarmente in porto, all’appello mancherebbero ancora 103 milionidi euro.
Insomma il Creval resta un caso aperto e da domani si aprono i giochi in Borsa dopo i clamorosi ribassi del titolo che negli ultimi sette mesi ha perso l’82 per cento.