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Crescita, Visco: ritardi drammatici in infrastrutture

Per rilanciare l’economia occorre alzare la produttività delle imprese e occorrono “investimenti inquadrati in infrastrutture materiali e immateriali”. E’ la ricetta secondo la Banca d’Italia,illustrata alla Camera dal governatore Ignazio Visco, intervenuto a un convegno.

La ripresa dell’economia italiana, la produttività delle imprese e anche la loro stessa localizzazione, ha detto Visco, “dipende dalla dotazione di infrastrutture”: una dotazione che in Italia e’ inferiore a quella dei principali Paesi europei e del 15/20% rispetto alla Germania e Regno Unito. Negli ultimi anni le risorse per gli investimenti si sono progressivamente ridotte in Italia passando dal 2,5% del Pil nel 2009 al 2% del 2011 e “ci aspettiamo un calo ulteriore per quest’anno”, e’ stata la previsione di Visco.  Investire in infrastrutture e’, per il governatore di Bankitalia, un tassello fondamentale per rilanciare l’economia dal momento che “senza una capacita’ forte di reazione dell’economia reale e della competitività delle imprese, anche la stabilita’ finanziaria non si mantiene. C’è una relazione di simultaneità tra le due”.

Ha insistito su questo tasto, Visco: “I ritardi che si sono accumulati assumono contorni drammatici in momenti come questo”, alla luce del sisma che ha colpito l’Emilia-Romagna. “Occorre spendere meglio. Negli ultimi tre decenni la spesa per investimenti in Italia non e’ stata inferiore a quella di Francia, Germania e Gran Bretagna. Dal 1980 a oggi abbiamo speso più o meno la stessa cifra. Anche negli ultimi dieci anni abbiamo investito il 2,3% del Pil mentre la media Ue è stata del 2,5%”. Secondo Visco “ci sono differenze di utilizzo delle risorse e margini molto elevati per un miglior utilizzo delle risorse”. In Italia, tuttavia, “i costi medi sono più elevati che altrove. E’ vero, ci sono anche motivi di antropizzazione del territorio e motivi orografici ma e’ evidente che queste non sono le uniche cause. Anche i tempi sono più lunghi” per la realizzazione di un’opera. Visco ha fatto l’esempio dell’Alta Velocità “dove in Italia i costi per km sono tre volte più alti di quelli in Francia e Spagna”. 

Visco ha quindi aggiunto altri “dati che fanno pensare” come il fatto che “in Italia i ritardi per lavori fra il 2000 e il 2006 sono stati in media pari all’88% dei tempi previsti, contro una media europea del 26%. Quanto agli aggravi di costo sono stati del 40%, rispetto a una media europea del 20%”. Altri esempi: “A Roma abbiamo problemi con la metropolitana, con una rete di soli 37 chilometri, mentre a Milano sono 93 chilometri. A Londra la rete della metropolitana è di 400 chilometri, a Parigi di 200 e a Berlino di 150”.

Per il governatore è ‘importante fare una ”programmazione pluriennale della spesa, affinché siano certe le risorse disponibili” e attenersi ai vincoli di bilancio ”essenziali per l’efficienza della spesa” stessa. Ed essenziali sono anche ”una seria analisi costi-benefici”, oltre che un maggior coordinamento tra le normative nazionali e quelle emanate dagli enti locali. Infine, a suo parere, ”un sistema di incentivi e di sanzioni potrebbe essere utile”. Ma non bisogna perdere di vista la stabilità dei conti. 

“Abbiamo un chiaro bisogno di tenere i conti pubblici in equilibrio ma questa e’ un’occasione e non solo una costrizione, dal momento che in presenza di risorse scarse bisogna spendere meglio e innalzare l’efficienza della spesa pubblica”. Secondo Visco l’economia “va rimessa in grado di crescere stabilmente a tassi sostenuti e va rafforzata la competitività delle imprese”.

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