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Crescita, Padoan (Ocse): ecco la strada per l’Italia

Liberalizzazioni, innovazione, mercato del lavoro, lotta alla corruzione e all’evasione, giustizia amministrativa, spesa di qualità: sono questi i paletti che, secondo l’Ocse, indicano la strada per la crescita del nostro Paese. A tracciare il percorso è il vicesegretario generale e capo economista dell’Ocse, Carlo Padoan, sentito in commissione Bilancio alla Camera.

Liberalizzazioni. “E’ importante – dice Padoan – che in Italia si proceda ad ulteriori liberalizzazioni, come nel settore dell’energia, il che significa un abbattimento dei costi di produzione. Ma bisogna anche liberalizzare il mercato dei prodotti, ossia dei servizi, come in altri paesi europei”. L’Ocse ha esortato anche la Germania, paese con tutt’altra situazione economica rispetto all’Italia, “ad avere più coraggio” nella liberalizzazione dei servizi. A breve, l’Organismo internazionale presenterà un rapporto sull’area euro in cui evidenzierà “gli importanti vantaggi di crescita (il 10% in 10 anni in alcuni paesi) se verranno attuate una serie di riforme”, in particolare le liberalizzazioni.

Innovazione. Il ”punto debole” dell’economia italiana, ha sottolineato Padoan, è l’innovazione. “Occorre investire in capitale umano e riformare l’istruzione universitaria, anche sul versante delle specializzazioni”. Padoan, nello specifico, ha proposto un riordino delle agevolazioni fiscali sull’innovazione, il che significa ”minori tasse sulle assunzioni di personale specializzato in ricerca e sviluppo”.

Mercato del lavoro. I “problemi principali” in Italia sono rappresentati dalla “scarsa capacità d’accesso”, e quindi dal precariato giovanile, dalla “eccessiva proliferazione del numero dei contratti, anche se è difficile arrivare a un contratto unico”. Non solo. Per il vice segretario generale e capo economista dell’Ocse “va rafforzato e ammodernato il sistema degli ammortizzatori sociali”.

Corruzione. Padoan non ha dubbi: “La corruzione è un fenomeno da combattere non solamente per ragioni etiche” ma anche perché rappresenta un “costo molto elevato” in termini di perdita di competitività delle imprese. E in assenza di “sufficiente trasparenza”, osserva Padoan, gli “investimenti esteri restano a casa”.

Giustizia. Per Padoan “la cattiva perfomance della crescita in Italia deriva anche, in alcuni settori, dalla inefficiente capacità della giustizia amministrativa a risolvere i conflitti amministrativi”.

Fisco. Bene l’azione del governo Monti contro la lotta all’evasione fiscale, che però – avverte Padoan – “non va smentita da condoni che danno segnali opposti” all’operazione di contrasto. ”I principi e gli strumenti adottati dal governo vanno bene ma servono ulteriori elementi di trasparenza e di efficacia nella lotta” all’evasione fiscale.

Conti pubblici. La grave situazione di bilancio del nostro paese “ha reso necessaria una manovra sulle imposte piuttosto che sui tagli di spesa – rileva Padoan – anche se riequilibrata dall’intervento sulle pensioni”. E nel medio periodo indica la necessità di procedere alla cosiddetta spending review in modo “da rendere qualitativo, come in altri paesi, il taglio alle spese”.

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