Crescita, lavoro, fisco: si ricomincia. Nel primo Consiglio dei ministri dopo la pausa estiva, il Governo ha discusso le nuove misure da mettere in campo negli ultimi mesi di legislatura.
Il ministro Corrado Passera ha già pronto un secondo pacchetto per lo sviluppo, che conterrà diversi provvedimenti: dal piano aeroporti a quello per le città (due miliardi per riqualificare aree urbane degradate), dalla realizzazione dell’agenda digitale alle misure per le imprese (in particolare le star up), passando per la creazione di nuove infrastrutture (ieri il viceministro Mario Ciaccia ha annunciato l’abbattimento dell’Iva sulle nuove opere altrimenti non sostenibili). I tecnici dello Sviluppo economico stanno poi allestendo un nuovo piano energia (atteso per fine anno) e un provvedimento per concentrare le oltre 600 società del Trasporto pubblico locale presenti in Italia.
Da parte sua, il ministro Elsa Fornero ha detto ai microfoni di Radio Anch’io che intende “chiedere al Governo di abbassare le tasse sul lavoro, a parità di gettito. È questa l’aspirazione del ministero, dopo la riforma del mercato del lavoro. Me ne assumo la responsabilità”.
Quanto al “piano giovani” in cantiere, Fornero ha spiegato che non conterrà “misure eclatanti”, ma piuttosto “interventi mirati, territoriali, minuti, misure microeconomiche e non una quantità eccessiva di risorse, ma che dovranno essere spese bene”.
La questione più spinosa e urgente che il Cdm dovrà affrontare è però un’altra: la tassazione dei cittadini colpiti dal terremoto in Lombardia, Veneto e Emilia Romagna. I pagamenti, sospesi dopo la tragedia, dovrebbero riprendere dal primo ottobre, ma i governatori delle tre Regioni (che insieme producono il 31,6% del Pil nazionale) fanno pressione sul Governo per ottenere una proroga dell’esenzione.
L’ipotesi allo studio dell’Esecutivo è di prolungare lo stop fiscale in modo selettivo: non a vantaggio di tutti i cittadini, ma solo di quelli effettivamente danneggiati dal sisma. In sostanza, le persone che hanno visto crollare la propria abitazione e gli imprenditori la cui azienda non è ancora in grado di riprendere la produzione.
Il commissario alla ricostruzione, Vasco Errani, ha avanzato “una proposta seria, equa e semplice: fino a novembre rinvio per tutti i cittadini, dopo chi ha case distrutte e imprese che non producono rinvio fino a giugno 2013”.