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Crescita e inflazione, Eurizon: graduale riaccelerazione nella seconda metà del 2024. Ma occhi puntati su voto in Ue e Presidenziali Usa

Imagoeconomica

Il 2024, il quinto anno dopo il Covid, si prospetta come il primo anno non turbolento per le variabili macroeconomiche e di prosecuzione del ciclo economico globale, con un mix crescita-inflazione finalmente normalizzato. In particolare per la seconda metà d’anno è ipotizzata una graduale riaccelerazione, sostenuta dal calo dell’inflazione e dal tendenziale allentamento delle condizioni finanziarie. Traspare un cauto ottimismo nell’edizione 2024 di “The Globe, Global Outlook” stilata dai gestori di Eurizon che auspicano anche minori livelli di volatilità dei mercati, rispetto ai picchi degli ultimi anni. L’attenzione semmai dovrà andare al fitto calendario geopolitico.

Auspichiamo stabilità sui mercati per il 2024” ha detto “l’amministratore delegato di Eurizon Saverio Perissinotto aggiungendo che “la capitalizzazione degli interessi sarà il motore delle performance per gli anni a venire”. Non deve spaventare se ci saranno picchi di volatilità, dice ancora l’Ad, “che rientrano nella prassi dei mercati” e che “siamo pronti a gestire con professionalità”.

Scenario macro: inflazione in calo e crescita economica a un ritmo moderato di espansione

Lo scenario macro di riferimento di Eurizon vede nel 2024 un’inflazione che dovrebbe completare il rientro verso gli obiettivi delle Banche centrali (attorno al 2% per gli Usa e all’1,5% per l’Eurozona) e la crescita economica mantenersi positiva, a un ritmo moderato di espansione: i futures sui tassi monetari scontano che Fed e Bce terranno i tassi fermi nei primi mesi, per poi abbassarli gradualmente a partire dai mesi centrali dell’anno. Semmai, nello scenario di rischio c’è da da considerare un’eventuale frenata più brusca del previsto per l’economia, come effetto ritardato della politica monetaria restrittiva, dice il rapporto.

Contesto favorevole per i mercato finanziari. Meglio i bond delle azioni

Ma se ci si mantiene nel quadro macro di riferimento i gestori della Sgr del gruppo Intesa Sanpaolo prefigurano un contesto favorevole ai mercati finanziari e in particolare vedono mercati obbligazionari core ancora interessanti in termini di rendimento a scadenza e potrebbero realizzare guadagni in conto capitale grazie al ribasso dei tassi ufficiali. Ancora maggiori sono viste le opportunità di rendimento sui mercati del credito, che sommano al flusso cedolare la possibile restrizione degli spread.

Invece appaiono meno attraenti le valutazioni per i mercati azionari, dopo il recupero del 2023, ma possono ancora dare soddisfazioni se sostenute da utili in crescita. Per quegli investitori con il palato più sofisticato infine si possono ricercare opportunità anche sui private market, considerando che le analisi confermano che diversificando l’asset allocation anche sui mercati privati si eleva il rendimento atteso e si riduce la volatilità del portafoglio, dice il rapporto. Tra le asset class alternative per il 2024 ci si aspetta che gli investitori privilegino Private debt e Infrastrutture.

Il rischio si annida nelle pieghe della geopolitica

Secondo Eurizon, tra gli elementi all’attenzione dei mercati vi è un fitto calendario geopolitico. In Europa a inizio giugno si voterà per rinnovare il Parlamento europeo. Ma l’appuntamento che attirerà maggiore attenzione saranno le elezioni Presidenziali americane di novembre. “Biden si presenta all’evento con un indice di popolarità piuttosto basso, che in passato non è stato sufficiente per la rielezione. Se lo sfidante sarà Trump, sarà la prima volta per la ricandidatura di un ex Presidente. Una combinazione che potrebbe rendere poco utili le previsioni basate sulle esperienze storiche. Questo sarà il tema di attenzione principale per la seconda metà dell’anno” dice il rapporto. Tali eventi si sommano alla guerra in Ucraina, tutt’ora in corso, e alle tensioni in Medioriente, ancora non risolte. In un anno che potrebbe vedere una normalizzazione delle variabili macroeconomiche, gli eventi geopolitici potrebbero invece confermarsi fonte di volatilità. “Ci troviamo di fronte a un contesto complesso per i mercati, ma dopo anni di tassi a zero, oggi tutti gli strumenti finanziari offrono rendimenti positivi” ha detto ancora Perissinotto.

La Cina potrebbe essere un altro fattore di stabilizzazione

Tra gli altri temi di attenzione vi è certamente la Cina che nel 2023 ha deluso le attese di una forte ripartenza post Covid, ma ha comunque centrato l’obiettivo del 5% di crescita fissato dal governo. Per il 2024 le attese di consenso prevedono la prosecuzione su un sentiero di crescita stabile per la Cina, ma moderata rispetto ai ritmi del ciclo pre-Covid. La stima puntuale di crescita media annua è pari al 4,5%. Anche questo, se confermato, sarebbe un ingrediente di stabilizzazione non inflazionistica per il ciclo economico globale.

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