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Cresce l’export italiano verso i Bric, trainato da Lombardia, Emilia e Veneto

Il made in Italy conquista sempre di più i Paesi emergenti. Le esportazioni verso i Bric (escluso il Sudafrica) sono cresciute del 14,5%. La Lombardia la regione che vende di più, ma spicca la performance del Friuli, che ha incrementato del 60% i propri affari con l’estero. Mercato principale è la Cina, per i macchinari industriali. Il Brasile per le auto

Cresce l’export italiano verso i Bric, trainato da Lombardia, Emilia e Veneto

Nei primi sette mesi del 2011, l’esportazione di prodotti italiani verso i paesi emergenti è cresciuta del 14,5%. La Lombardia è la regione che esporta di più, mentre l´Emilia Romagna sopravanza il Veneto.

Dati positivi per il made in Italy: la richiesta proveniente dagli enormi mercati dei paesi emergenti hanno fatto registrare una forte crescita delle nostre esportazioni. Da gennaio a luglio di quest´anno infatti i prodotti italiani sono andati molto bene sui mercati di Brasile, Russia, Cina e India e hanno segnato +14,5.

Il mercato più rilevante è quello cinese che assorbe il 35,9% dell’export verso i Bric (e non Brics, è escluso il Sudafrica), seguito dalla Russia con il 33,5%, dal Brasile con il 16,5% e dall’India con il 14,2%.

Dal rapporto di Confartigianato, emerge il contributo decisivo da parte delle imprese emiliane che rispetto al 2010 hanno sopravanzato quelle venete collocando l´Emilia Romagna (+16,5%) al secondo posto, dietro la Lombardia (+30,5%), nella classifica delle regioni che esportano di più.

Al terzo posto, staccato di poco, il Veneto (+15,9), poi Piemonte (10,3%) e Toscana (6,4%), mentre il Friuli Venezia Giulia è la regione più dinamica d’Italia: tra giugno 2010 e giugno 2011 ha registrato un incremento del 58,7%. Bene anche l´Abruzzo che segna una crescita del 35,4%. A livello provinciale, Milano si conferma capitale dell´export, seguita da Torino, Treviso e Bologna.

Ma cosa esportiamo verso i Bric? Soprattutto macchinari e apparecchiature, pari al 37,9% del totale, che in gran parte finiscono in Cina. In Brasile invece vendiamo soprattutto autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (6,1% del totale), mentre i russi acquistano una grossa parte delle apparecchiature elettriche e di uso domestico.

Guardando al mercato globale sono positivi anche i dati del trimestre agosto-ottobre: esportazioni +1,5%, importazioni -0,5%. Anche nell´analisi congiunturale, da gennaio ad ottobre 2011, l´export (+16,4%) mantiene un piccolo margine di vantaggio sull´import (+15,7).

Ma il made in Italy cresce non solo tra i Bric, ma anche in Svizzera (+36,3%), nel sudest asiatico (+17,7%), in Giappone (+16,6%), e negli Stati Uniti (+7,4%).

Le noti dolenti riguardano invece il mese di ottobre. L´incertezza politica delle scorse settimane e il repentino aggravarsi della crisi economica in tutta la zona euro non ha di certo giovato all´export italiano che ha vissuto un mese nero: l´Istat infatti indica un calo del -5,1%, mentre le importazioni hanno subito un leggero incremento dello 0,2%. E´ stato il peggior risultato dal 2009.

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