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Cresce il rebus Cina. In Europa sale la voglia di tapering

Foto di moerschy da Pixabay

La Cina è oggi la grande incognita dell’economia e della finanza globale. Gli ultimi dati confermano la frenata della crescita, non solo nei servizi ma anche nella manifattura. L’indice Pmi Caixin, dedicato alle imprese private, conferma il calo sotto quota 50 già registrato dall’indice ufficiale. Il calo della domanda estera, l’aumento delle materie prime inasprito dai problemi della logistica e la debolezza finanziaria delle imprese immobiliari si fanno sentire.

A PECHINO FRENA L’INDUSTRA, STRETTA ANCHE SUI RIDER

Intanto cresce la pressione dello Stato sul mondo del lavoro: stavolta è toccato al mondo dello spettacolo, dove “non saranno più tollerati capricci o atteggiamenti effemminati”. Ma arrivano anche segnali “di sinistra”. Sul fronte dei rider, ad esempio. Sono stati convocati i vertici di undici aziende attive nel recapito attraverso persone a mezzo proprio: a tutti è stato chiesto di documentare in modo dettagliato quale sia il rapporto tra la società e i ciclisti/motociclisti che svolgono la parte finale del servizio.

RIMBALZANO I BIG DELLA TECNOLOGIA

Un giro di vite a tutto tondo, insomma, che la Borsa sembra aver metabolizzato. Stamane Meituan, uno dei grandi nomi delle consegne a domicilio, tratta a Hong Kong a 3.690 dollari locali, +40%. A Wall Street l’indice FANG Plus, che raggruppa i dieci principali titoli del settore tecnologico quotati negli Usa, rimbalza dell’1,5% grazie al contributo decisivo dei due social media cinesi, Alibaba e Baidu.com, i più bersagliati dalle pressioni sul tech. È presto per dirlo, ma la sensazione è che i grandi gestori, alla ricerca di alternative ai listini occidentali ai massimi, comincino a guardare con interesse ai fondamentali delle aziende gialle, assai meno care.

Le Borse della Cina sono intorno alla parità dopo il nuovo intervento delle autorità di controllo sul mondo delle aziende: l’effetto sui titoli, però, questa volta è marginale, se non nullo. Indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen -0,3%, Hang Seng di Hong Kong +0,1%, Taiex di Taipei -0,5%.

AUSTRALIA E COREA IN CALO, SALE IL NIKKEI

Altrove, in Asia Pacifico, il Nikkei guadagna lo 0,3%. L’S&P ASX 200 di Sidney perde lo 0,9% nel giorno della pubblicazione del dato record sulla bilancia commerciale: il boom delle materie prime ha spinto il surplus a 12,2 miliardi di dollari locali in luglio. Oggi il listino è frenato dalla fiacca dei prezzi del minerale ferroso.

Il Kospi di Seul perde lo 0,9%. In agosto l’inflazione si è spinta ancora più lontano dai livelli di guardia indicati dalla Banca centrale: la variazione dei prezzi al consumo è stata del +2,6%, mentre il consensus si aspettava +2,4%.

NUOVO RECORD PER IL NASDAQ

Poco mossi i future Usa. Ieri, però, è stata di nuovo festa per il Nasdaq (+0,33%) e nuovo record a 15.309. Quasi piatto l’S&P 500 (+0,03%), debole il Dow Jones (-0,14%).

Avanzano tecnologici e utility, dopo le rassicurazioni della Fed sui tassi.

OPPIOIDI: UN PATTEGGIAMENTO DA 4,5 MILIARDI DI DOLLARI

Fa scalpore la decisione di un giudice federale di accogliere la proposta della famiglia Sackler, una delle più potenti d’America: dietro un’ammenda di 4,5 miliardi di dollari, i proprietari della Purdue, l’azienda responsabile dell’epidemia di oppioidi che ha fatto più di mezzo milione di morti in Usa, escono immuni dal processo.

IL DOLLARO PERDE COLPI, IL PETROLIO PURE

Petrolio WTI in calo dello 0,3%, a 68,3 dollari il barile. L’Opec ha deciso di proseguire sulla strada degli incrementi di produzione come concordato a suo tempo. L’80% delle strutture del Golfo del Messico resta fuori uso dopo l’uragano.

Il dollaro e i tassi vanno giù. Treasury Note a dieci anni a 1,30%, cross euro dollaro a 1,184.

WEIDMANN: SÌ AI TASSI BASSI, MA IL PEPP DEVE FINIRE

L’inflazione della zona euro rischia di superare le attese della Banca centrale europea perché i fattori temporanei dietro al suo recente picco potrebbero infiltrarsi nella crescita dei prezzi sottostante. Così il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, è andato all’attacco della politica monetaria della Bce, foriera, a suo dire, di un aumento duraturo dell’inflazione. “La prima P nell’acronimo ‘Pepp’ sta per ‘pandemica’, non ‘permanente’, ed è giusto così”, ha detto in riferimento al programma d’acquisto di bond, la cui scadenza è prevista non prima del 31 marzo. Weidmann ha aggiunto che una politica monetaria espansiva è ancora appropriata, ma la Bce dovrebbe anche prepararsi alla fine del suo programma di acquisti di emergenza. Una volta tanto le colombe sono propense a dar soddisfazione, almeno parziale, ai falchi.

LAGARDE: AIUTI SÌ, MA “CHIRURGICI”

Il vicepresidente della Bce, Luis De Guindos, ha rilevato che dal punto di vista economico, “il 2021 sta andando meglio del previsto”. In un’intervista, invece, la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, ha sostenuto che l’economia della zona euro si sta riprendendo dalla pandemia di coronavirus e ha solamente bisogno di un sostegno “chirurgico”, mirato ai settori che sono ancora in difficoltà.

MILANO +0,66%. CORRE LA MANIFATTURA MADE IN ITALY

Piazza Affari chiude in rialzo dello 0,66%, a 26.181 punti, dopo aver archiviato un trimestre giugno-agosto in rialzo del 5% circa.

Il settore manifatturiero italiano ha mantenuto una solida crescita nel mese di agosto, sostenuto da una forte domanda a seguito delle riaperture dopo i lockdown, secondo il sondaggio mensile delle imprese. L’indice IHS Markit Purchasing Managers (Pmi) si è attestato a 60,9, in crescita rispetto al 60,3 di luglio e ben al di sopra della soglia di 50 che separa la crescita dalla contrazione. È stata la terza lettura più alta in assoluto, battuta solo dai numeri di maggio e giugno. Il consensus Reuters era 60.

In terreno positivo, salvo Francoforte (-0,09%), anche gli altri mercati: si apprezzano Parigi (+1,18%), Amsterdam (+0,3%), Madrid (+1,65%) e Londra (+0,43%).

VOLA PERNOD, BIOMERIEUX E DIASORIN AL TOP

Pernod Ricard, +3,4%, è la miglior blue chip europea nel giorno della pubblicazione dei dati del suo esercizio fiscale. La società degli alcolici e superalcolici, tornata in questi ultimi mesi sui livelli precedenti la pandemia, ritiene che la crescita non si fermerà.

Da segnalare a Parigi anche il balzo dei test diagnostici Biomérieux, in rialzo del 5%. Sessa tendenza per Diasorin (+3,7%), ai massimi assoluti.

LVMH ESCE DA CARREFOUR, CORRE INDITEX

La finanziaria Agache, che fa capo a Lvmh, ha ceduto l’intera partecipazione in Carrefour, pari al 5,7%: un’operazione da 757 milioni di euro.

In grande evidenza anche Inditex (Zara), +3,4%, e Philips, +3,5%.

In Germania le vendite al dettaglio sono diminuite molto più del previsto a luglio, dopo due mesi di forte crescita: è un primo segnale che la ripresa guidata dai consumatori nella più grande economia europea potrebbe perdere vigore nel terzo trimestre. L’Ufficio federale di statistica ha comunicato che le vendite al dettaglio sono scese del 5,1% su mese in termini reali.

RENDIMENTI SUPER PER I BTP. LA GRECIA LANCIA UN TRENTENNALE

Il rendimento del Btp decennale sale a 0,70%, sui massimi dell’ultimo mese e mezzo dopo un massimo a 0,73%, contro -0,36% del Bund. Lo spread scende a 106,70.

Dal lato dell’offerta, dopo le aste Btp di fine mese, ieri al centro dell’attenzione è stata la Germania, con il collocamento a 30 anni offerto per 5,5 miliardi (18 miliardi le richieste).

Domanda boom anche sulla Grecia, che sempre sul trentennale ha segnalato ordini per oltre 7,3 miliardi.

CAMPARI BRINDA, LEONARDO VOLA OLTRE QUOTA SETTE

Bene Leonardo (+2,26%), che “ha superato la soglia tecnica di quota 7 euro, cosa che ha fatto scattare le ricoperture.

Sull’onda della crescita a Parigi di Pernod, corre Campari (+1,92%). Grazie alla formidabile accoglienza per Campari e Aperol Spritz. “Ben venga la concorrenza di Lvmh – dice l’ad Kunze-Concewitz – Noi prevediamo un futuro in grande espansione dei nostri aperitivi”. Akros ha confermato il rating accumulate con target price a 12,7 euro. Intesa Sanpaolo ha invece confermato il rating hold e il target price di 10,7 euro. Giudizio confermato anche da Mediobanca securities, che sul titolo ha rating neutrale e prezzo obiettivo a 10,6 euro.

BENE BANCHE E UTILITIES, I CHIP FRENANO STELLANTIS

 Bene le banche, con le big Unicredit in salita dell’1,4% e Intesa Sanpaolo dell’1,1%. Al palo Mps (+0,2%) in attesa di sviluppi nella trattativa con l’istituto guidato da Andrea Orcel.

Ritraccia Stm (-0,1%) dopo una prima parte della seduta in forte rialzo. L’emergenza chip frena Stellantis (-0,6%). Sale Pirelli (+1,3%). Tra le utilities regolate rimbalza Terna (+2,27%) seguita Italgas (+1,67%) e da Enel (+1,13%). Denaro sul settore petrolifero. Eni balza dello 0,6%, negativa Saipem (-0,9%), mentre sale dello 0,9% Maire Tecnimont.

AUTOGRILL CONQUISTA BALI. AFFARI AD EST PER GIGLIO E DBA

Nel resto del listino forti guadagni per Autogrill (+2,74%) che si è aggiudicata un nuovo contratto per l’apertura di altri sei punti vendita all’interno dell’Aeroporto Internazionale di Bali, in Indonesia. Denaro anche su Mediaset (+2,88%).

Sull’Aim in luce Dba Group (+8,31%), che ha ricevuto l’incarico da parte dell’Ente pubblico sloveno Arnes, tramite procedura di gara, per la fornitura di computer che recepiscono gli standard più avanzati di mercato in tema di efficienza energetica. Nel dettaglio, l’incarico è stato affidato alla controllata Unistar LC d.o.o.

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Prosegue il buon momento di Unieuro (+3,4%). Frena invece Interpump (-1,9%). Corre anche Giglio Group (+3,7%) dopo l’accordo di cooperazione in esclusiva per l’Italia con Edrone, società polacca con sede a Cracovia, esperta in software di Marketing Automation per e-commerce.

Sull’Aim in luce Dba Group (+8,31%): la società ha vinto la gara dell’Ente pubblico sloveno Arnes per la fornitura di computer.

Categories: Finanza e Mercati