Euro sempre meno di “moda”. Tra i cittadini (sia imprese che famiglie) dell’area Ue, infatti, continuano a serpeggiare timore e pessimismo sul futuro della moneta unica.
A novembre l’indicatore calcolato dalla Commissione europea è sceso a quota 93,7 punti, dai 94,8 punti del mese precedente e segnando un valore inferiore a quanto atteso in media dagli analisti (94 punti).
Si tratta del nono mese consecutivo che questa voce subisce un ribasso. Il principale fattore alla base di questa debolezza sono le continue pressioni che si stanno accumulando sui debiti pubblici e sui titoli di Stato dei Paesi dell’area euro.