Credit Suisse conferma un futuro ben poco roseo per il settore del lusso. La celeberrima banca svizzera ha pubblicato oggi un report sul settore europeo del lusso, ribadendo il giudizio negativo espresso nel passato.
Secondo gli analisti infatti la bassa inflazione e le operazioni poste in essere dalle varie aziende allo scopo di contenere i costi non saranno sufficienti per rilanciare il comparto dati i modesti margini reddituali esistenti allo stato attuale dei fatti.
Scendendo nel dettaglio, gli esperti dell’Istituto elvetico scrivono nero su bianco che gli sforzi recentemente messi in atto non basteranno a spingere un recupero dei margini: “la maggior parte degli investitori incontrati di recente, siano essi hedge fund o fondi long only – si legge all’interno del report – sono orsi sul comparto perché il maggiore controllo dei costi tentati dalle società e il possibile incremento degli acquisti in Cina nel primo semestre non sono sufficienti a garantire nel medio termine un recupero dei margini”.
Nonostante ciò, in base ai dati, negli ultimi tre mesi la short interest base si è ridotta su titoli come Swatch Group, Ferragamo, e Tod’s. A livello generale, l’unica società ad aver mostrato un incremento nel periodo di riferimento è Richemont.
Parlando proprio del gruppo svizzero che riunisce al suo interno marchi come Cartier e Montblanc, Credit Suisse ha deciso di rivedere al ribasso il proprio giudizio sul colosso applicando un downgrade a neutral dal precedente “outperform”. Al contempo, il target price è stato ridotto a 60 franchi svizzeri per azione dai precedenti 80, mentre la stima sull’utile operativo è stata fissata al 4% per il 2016 e all’8% per i due anni successivi. Il downgrade non sembra essere piaciuto agli investitori. Sulla Borsa di Zurigo, il titolo cede il 2,7% a 61,35 franchi.
Ma se Richemont piange, Lvmh sorride. La multinazionale francese che controlla molti dei più celebri marchi del lusso del mondo (da Louis Vuitton a Dior, passando per Loro Piana, Bulgari, Fendi e Céline) ha ricevuto un upgrade. Il giudizio di Credit Suisse è infatti salito da neutral ad outperform, mentre il prezzo obiettivo è stato innalzato da 145 a 168 euro in vista di una crescita organica ritenuta dagli esperti “sostenibile”. Sulla Borsa di Parigi il titolo viaggia attualmente in controtendenza rispetto all’andamento generale del listino (Cac 40 -1,9%) guadagnando l’1,67% a 147,6 euro.