Crédit Agricole chiude il primo trimestre 2012 con un utile netto in caduta del 75%, a 252 milioni, a causa soprattutto delle svalutazioni per 940 milioni di euro su asset greci. Superano invece le attese i ricavi, salendo del 2,3%, a 5,43 miliardi. Passa a 9,4% dall’8,6% di fine anno il coefficiente ‘core Tier 1’.
Nel dettaglio, le svalutazioni legate alla Grecia si dividono in 373 milioni per il piano di ristrutturazione del debito e 567 milioni per la filiale greca Emporiki (compresi gli accantonamenti relativi al rischio paese). Sull’andamento hanno inciso anche le minusvalenze da cessioni di titoli, tra cui la riduzione della quota in Intesa Sanpaolo.
Ma sugli utili ha pesato anche il piano di adattamento, per 224 milioni. Crédit Agricole sta portando avanti un ridimensionamento delle attività banca d’investimento per tornare a concentrarsi sulla rete delle banche cooperative regionali.
Risultati invece positivi per la controllata italiana Cariparma, che nel primo trimestre ha registrato un utile netto di 116 milioni, anche grazie alla plusvalenza straordinaria di circa 70 milioni derivante dalla cessione di CA Vita. La raccolta ha raggiunto a marzo i 34,9 miliardi, con una crescita 16%.