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Crédit Agricole: utile trimestre crolla del 67%, svalutazioni Intesa per 427 milioni

Crédit Agricole ha registrato un utile netto trimestrale in calo del 67% (da 339 a 111 milioni di euro) su cui hanno pesato in particolare i conti della controllata greca Emporiki e una svalutazione da 427 milioni di euro della quota detenuta in Intesa Sanpaolo.

La Banca ha rivelato che stanno continuando le trattative con la Commissione europea e le autorità greche in merito a una potenziale vendita di Emporiki, ma che non è entrata in trattative avanzate con eventuali offerenti.

Oltre alla riduzione del valore della sua quota del 5% in Intesa, l’Istituto è stato colpito da oneri per 370 milioni di euro in relazione alla Grecia, nonché da 16 milioni di euro per il costo del piano di ristrutturazione per ridurre la situazione patrimoniale e tagliare le esigenze di finanziamento in dollari.

Il Core Tier 1 ratio al 30 giugno si attesta all’11,3%, con un aumento di 40 punti base nel secondo trimestre e di 110 punti base nel primo semestre 2012. Il ratio Eba è pari invece al 10,7%. L’istituto conferma l’obiettivo di Common Equity Tier 1 Basila 3 fully loaded superiore al 10% per fine 2013.

ll gruppo italiano Cariparma, controllato da Credit Agricole, ha chiuso invece il primo semestre con un utile netto di 166 milioni, in crescita del 39,7% su base annua, e proventi operativi a 850 milioni (+4,2%). Sul fronte patrimoniale il Core Tier 1 si attesta all’8,8% con un miglioramento di 5 punti base rispetto a dicembre.

Il gruppo ha deciso di rivedere i costi di struttura e ha avviato l’attivazione del Fondo Sociale, con un accantonamento di 55 milioni, con una previsione di adesioni volontarie di circa 400 risorse.

 

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